Vangelo della domenica (30 dicembre) / L’ascolto della parola di Dio dà fiducia nello smarrimento

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Canto al Vangelo ( At 16,14 )

Alleluia, alleluia.  Apri, Signore, il nostro cuore e accoglieremo le parole del Figlio tuo. Alleluia

Vangelo ( Lc 2,41 – 52 )

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
Parola del Signore

Riflessione

La Liturgia di questa Domenica ricorda la Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe nel bran o del vangelo di Luca. Il brano racconta il ritrovamento di Gesù che insegna nel Tempio. Maria e Giuseppe accorgendosi che Gesù non era con loro, ritornano a Gerusalemme e qui lo trovano dopo tre giorni nel tempio seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Gesù parla e le sue parole entrano nel cuore di chi lo ascolta. Tutto il racconto è un invito a mettersi in ascolto della parola di Dio e a meditarla nel proprio cuore come Maria: “Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore”. Maria ascolta le parole di Gesù con totale fiducia anche quando apparivano incomprensibili, attendendo il loro adempimento: “Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro”. Il cristiano è chiamato ad aprire il proprio cuore all’ascolto della parola di Dio anche nei momenti di incomprensione e di smarrimento, fiduciosi di ciò che Dio opera nella propria vita, sentendosi amati come figli, come ricorda nella Seconda Lettura l’apostolo Giovanni: “Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente”. Il cristiano deve dimorare nell’amore di Dio nell’intimità della preghiera che invoca costantemente di aprire il proprio cuore alla sua Parola, come prega il Salmista biblico nel Salmo Responsoriale di questa domenica: “Apri, Signore, il nostro cuore e accoglieremo le parole del Figlio tuo”.

Letizia Franzone

 

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