Canto al Vangelo (Gv 3,16)
Alleluia, alleluia. Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Alleluia.
Vangelo (Lc 19,1-10)
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Parola del Signore.
Riflessione
La liturgia di questa domenica ci racconta l’incontro tra un pubblicano, e quindi un peccatore, e Gesù. Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma la folla e la sua bassa statura non gli permettevano di vederlo. Questo brano segue il racconto della guarigione del cieco che incontra Gesù ai bordi della strada. Un cieco seduto a terra che mendicava, e sentendo che da quel luogo passava Gesù, gli gridava forte chiedendogli di avere compassione di lui, non curandosi della folla che cercava di zittirlo. E guarito dalla sua cecità da Gesù, andava glorificando Dio. Il brano del vangelo di Luca di questa domenica, continua a parlarci dell’incontro tra coloro che sono giudicati gli ultimi e Gesù. Solo dopo essere stati guariti dalla cecità spirituale si può riconoscersi bassi di statura e impossibilitati a vedere Gesù a causa della tanta folla delle proprie preoccupazioni, pregiudizi, presunzioni e superbia. E’ necessario sgombrare il cuore da tutte queste cose che impediscono all’uomo di vedere la salvezza che passa accanto alla loro, per entrare nella vita di un’autentica sequela. E desideroso di vedere Gesù, Zaccheo esce da questa folla e sale su un albero. Alzato lo sguardo, Gesù vede Zaccheo e lo invita a scendere. L’amore è umile, alza sempre lo sguardo verso colui che si desidera incontrare. Gesù accoglie il desiderio di Zaccheo e lo invita a scendere perché anche lui desidera fermarsi in sua compagnia presso la sua casa. L’amore misericordioso di Dio attende il desiderio dell’uomo di volerlo incontrare e conoscere, e nel momento in cui questo accade, Gesù è sempre pronto a fermarsi e dimorare presso la casa di ogni uomo, per donargli la salvezza. Perché, come ci ricorda il Salmo responsoriale di questa domenica, “Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature”.
Letizia Franzone