Canto al Vangelo (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia
Vangelo (Mc 12, 28-34)
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Parola del Signore
Riflessione
La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Marco nel racconto di Gesù che insegna ad uno scriba che lo interroga sui comandamenti. Alla domanda dello scriba che gli chiede quale sia il primo di tutti i comandamenti, Gesù risponde: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”».
E’ da notare nella risposta di Gesù la condizione fondamentale indicata per poter vivere la vita di fede, cioè: “Ascolta Israele!” Gesù qui rileva l’importanza dell’ascolto della parola di Dio per poter vivere il precetto dell’amore verso Dio e verso il prossimo. Solo mettendosi in ascolto della Parola si può accogliere l’amore di Dio che parla nel silenzio del cuore. La Parola, infatti, parla al cuore che si mette in docile suo ascolto, facendogli comprendere quali sono i luoghi bisognosi da convertire, quali fragilità e debolezze necessitano di essere guarite, come far emergere falsità e ipocrisie che si celano dietro i volti del proprio comodo quietismo. Solo la parola di Dio infatti, può scendere fino alle profondità più nascoste del cuore e riconoscerne la sua realtà. Solo dopo aver ascoltato questa Parola che salva, che guarisce, che consola e dona pace, Parola che vivifica e dona forza e luce, il cristiano può amare Dio con tutto il cuore, l’anima, la mente e con tutte le forze, può cioè riconoscere Dio come suo unico Signore e Salvatore amandolo con tutta la propria vita, come prega il Salmista biblico nel Salmo Responsoriale di questa domenica: “Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio baluardo”.
Letizia Franzone