Vangelo della domenica (8 novembre) / La parabola delle 10 vergini esorta a vivere la propria vita alimentandosi dell’amore di Dio

0
157

Canto al Vangelo ( Mt 24,42a.44 )
Alleluia, alleluia. Vegliate e tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Alleluia

Vangelo ( Mt 25,1 – 13 )
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi.
Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: “Ecco lo sposo, andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: “Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”.
Ma le sagge risposero: “No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”.
Parola del Signore

Riflessione
La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Matteo nel racconto della parabola delle vergini stolte e di quelle sagge.
Il brano si apre con l’immagine di Gesù che spiega ai suoi discepoli cosa sia il regno dei cieli, dicendo che è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono per andare incontro allo sposo. Tutta la vita è un esodo, un’uscita per andare incontro allo Sposo, che è Cristo; tutta la vita è un’ occasione per conoscere lo Sposo che viene.
La parabola poi continua con il dire che cinque di queste vergini erano stolte, le altre cinque erano sagge; le stolte presero le lampade,  ma non presero con sé olio, le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi.
La saggezza consiste nel fare la provvista prima dell’arrivo dello Sposo. La lampada o il vaso è la persona nel suo corpo d’argilla che passa, l’olio è l’amore con il quale si è vissuti con docilità nella grazia di Dio.
Tutta la vita nella sua quotidianità è un processo di trasfigurazione in Gesù. Ogni istante è come un vasetto, una lampada, o è pieno di olio, di amore cioè, o è un vuoto ripiegamento su se stessi, sul proprio egoismo. Le vergini sagge della parabola avevano vissuto la loro vita ascoltando e vivendo la parola di Dio, tutta la loro esistenza era stata vigile e operosa attendendo e riconoscendo lo Sposo, fino a diventare piene di olio, piene cioè di Spirito Santo.
Le vergini stolte invece non hanno ascoltato e vissuto la parola di Dio e non lo hanno atteso, riconosciuto ed amato. La loro esistenza è stata come un vaso vuoto senza amore.
Questo brano ci esorta a vegliare con saggezza sull’oggi della nostra vita, attendendo lo Sposo, cioè Gesù, con la lampada accesa piena dell’olio dell’amore che si alimenta con l’ascolto della parola di Dio e con il nutrirsi dell’ Eucarestia.
Tutta la vita del cristiano infatti, è un uscire da sé per andare verso l’Amore che viene incontro, desiderando ardentemente la sua presenza, come prega il Salmista biblico nel Salmo Responsoriale di questa domenica: “O Dio, tu sei il mio Dio, all’ aurora ti cerco, di te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz’ acqua. Così nel santuario ti ho cercato per contemplare la tua potenza e la tua gloria. Poiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra diranno la tua lode”.

Letizia Franzone