Canto al Vangelo (1Ts 5,18) Alleluia, alleluia. In ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Alleluia.
Vangelo (Lc 17,11-19)
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!». Parola del Signore.
Riflessione
Il brano del vangelo di Luca, che la liturgia di questa domenica ci propone, racconta della guarigione di dieci lebbrosi. I lebbrosi erano considerati degli impuri, e per questo veniva loro impedito di recarsi nei luoghi abitati dalla comunità. Il brano rileva il fatto che questi lebbrosi vedendo Gesù si fermarono a distanza, come a voler rispettare il divieto loro imposto di non potersi avvicinare a nessuno per non contagiare la loro malattia, ma da questa stessa distanza, il racconto dice che tuttavia questi lebbrosi chiamano Gesù per nome, invocandolo di avere pietà di loro. Erano dei lebbrosi, considerati gli ultimi dalla società, eppure, sono questi a riconoscere Gesù come maestro, il solo capace di guarirli dalla lebbra. E Gesù, non fermandosi davanti alle logiche umane, dice a questi lebbrosi di recarsi a Gerusalemme dai sacerdoti. “E mentre essi andavano, furono purificati”. L’obbedienza alla parola di Gesù introduce il discepolo nell’autentica sequela, rendendolo consapevole di essere guarito e purificato da Gesù Salvatore. Il brano, continuando il racconto, rileva che tutti i dieci lebbrosi furono guariti, ma uno solo, un samaritano e quindi uno straniero, torna da Gesù a ringraziarlo. Gesù stesso rileva il fatto che solo quel lebbroso straniero torna indietro lodando Dio per la sua guarigione. E rivoltosi al lebbroso guarito lo invita ad alzarsi e ad andare , poiché la sua fede lo ha salvato “Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!”. Il discepolo guarito e purificato adesso, deve andare ad annunciare a chi non è tornato, il lieto annuncio del Vangelo, poiché “Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni”. Così come ricorda il Salmo responsoriale della liturgia di questa domenica.
Letizia Franzone