Canto al Vangelo ( Mt 4,19 ) Alleluia, Alleluia, Venite dietro a me, dice il Signore, vi farò pescatori di uomini. Alleluia
Vangelo ( Lc 5,1-11 )
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Parola del Signore
Riflessione
La liturgia domenicale continua a presentarci il Vangelo di Luca nei brani in cui si mette in evidenza l’importanza dell’ascolto della parola di Dio nella vita della comunità cristiana. Vi era una gran folla che voleva ascoltare Gesù, e i suoi discepoli si trovano a svolgere le loro occupazioni quotidiane di pescatori. Avevano faticato tutta la notte senza risultati di pesca. Gesù li osserva e notando il loro inutile faticare, invita Pietro a prendere il largo e gettare le reti. Spesso, si è talmente abituati alla propria mentalità e al proprio modo di fare, che anche quando si nota la propria inefficienza e la pesantezza delle notti, si continua a voler stare presso la riva, si teme di prendere il largo. Si teme di uscire fuori la mediocrità e l’abitudine, per andare verso ciò che appare come novità. Ma Gesù guarda le nostre fragilità, i nostri timori e le nostre rilassatezze, invitandoci a guardare oltre i limiti per gettare le reti sulla sua Parola. E’la fede e l’ascolto della sua Parola, infatti, che fanno sperimentare ai credenti la ricchezza della missione e del lavorare per il Regno di Dio.
Letizia Franzone