Canto al Vangelo ( Gv 3,16 )
Lode e onore a te, Signore Gesù! Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo ( Gv 3,14-21 )
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Parola del Signore
Riflessione
La Liturgia di questa quarta domenica di Quaresima presenta il brano del vangelo di Giovanni con il racconto dell’incontro tra Nicodemo, fariseo e capo dei giudei, e Gesù. Il racconto è ambientato a Gerusalemme nel tempo di Pasqua e Nicodemo, uomo dubbioso ma che cerca la verità, si reca da Gesù di notte per incontrarlo e parlare con lui. Il tema centrale del brano è credere in Gesù Cristo, Figlio del Padre innalzato sulla croce per donare all’uomo un cuore nuovo.
La Croce di Cristo, sorgente di vita eterna è l’espressione dell’amore infinito del Padre per ogni uomo che ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. In questo intenso dialogo con Nicodemo, Gesù spiega che non è venuto nel mondo per condannare, ma è venuto a salvare l’uomo dal peccato. Chi crede in Lui non è condannato perché vive nella luce e non nelle tenebre del peccato, ma chi preferisce dimorare nelle tenebre non riconoscendo la luce che è Cristo, è già condannato dalle sue stesse opere cattive. Chi vive nella menzogna, infatti, vive nelle tenebre, ma chi invece fa la verità, ama la luce perché vive e opera in Dio. Credere in Gesù morto e risorto per la salvezza di ogni uomo, significa fondare la propria esistenza sull’amore di Dio, lasciando che la sua Parola, ascoltata ed accolta, trasformi il cuore e la vita in un’esistenza autentica vissuta nella verità e nel dono gratuito. Il cammino verso la verità dell’amore autentico, illuminato da Cristo, diventa il percorso di conversione al quale ogni uomo è chiamato a compiere per vivere autenticamente la fede nella sequela di Cristo, animati e sorretti da quella gioia che solo il dimorare con Dio può far sperimentare “ Il ricordo di te, Signore, è la nostra gioia” , esclama il Salmista biblico.
Letizia Franzone