Vangelo domenica 10 novembre / Il valore dell’umiltà e della generosità nel donare

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vangelo Marco 2 38 44

Canto al Vangelo domenica 10 novembre ( Mt 5,3 )

Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia

Vangelo domenica 10 novembre ( Mc 12,38 – 44 )

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». Parola del Signorevangelo Marco 2 38 44

Riflessione sul vangelo di domenica 10 novembre

La Liturgia di questa domenica, presenta il brano del vangelo di Marco nel racconto di Gesù che insegna alla folla il valore dell’umiltà.

Il brano si apre con l’immagine di Gesù nel tempio che parla alla folla riguardo il rischio dell’ipocrisia. Diceva infatti: “Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa”.
Gesù mette in guardia dal pericolo della vanità, della superbia che portano a mettersi in mostra per farsi considerare i migliori.

Di fronte a questo rischio della superbia, Gesù mette in evidenza l’atteggiamento giusto e saggio da vivere, rilevando l’immagine di una povera vedova.
Nel brano si legge infatti che Gesù sedutosi di fronte al tesoro, vide una povera vedova che a differenza degli altri ricchi che gettavano nel tesoro il loro superfluo, lei gettò tutto ciò che aveva per vivere.

Gesù prende come esempio da imitare questa povera vedova dicendo ai suoi discepoli: “In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”.

Questa povera vedova, infatti, ha donato a Dio quel poco che possedeva fidandosi del tutto che è Dio. Questo atteggiamento rileva una sincera e forte fede nell’amore di Dio e anche generosità nel donare ciò che si possiede; donando non per apparenza, per farsi vedere dagli altri,  ma per sincero amore per Dio.
La vita cristiana deve essere vissuta pienamente nella fede nell’amore di Dio, donando il poco che si possiede con umile e sincera generosità, mettendosi a servizio di Dio per solo suo amore.

Gesù loda l’atteggiamento della povera vedova, atteggiamento che richiama alla beatitudine della povertà in spirito proclamata da Gesù.  Beatitudine che porta alla consapevolezza della personale miseria e del non poter fare nulla senza la grazia di Dio. Beatitudine che porta a donare se stessi e quel poco che si è,  a Dio,  confidando solo nel suo infinito amore. Come ci ricorda il Canto Alleluiatico di questa Domenica: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli”.

Letizia Franzone