Vangelo domenica 12 novembre / Essere sempre pronti all’incontro con Dio come le vergini della parabola

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Parabola delle dieci vergini

Canto al Vangelo domenica 12 novembre ( Mt 24,42a.44 )

Alleluia, alleluia. Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Alleluia

Vangelo domenica 12 novembre ( Mt 25,1 – 13 )

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”.
Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”.
Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora». Parola del Signore.Parabola dieci vergini

Riflessione sul vangelo di domenica 12 novembre

La Liturgia di questa Domenica, presenta il brano del vangelo di Matteo nel racconto della parabola delle dieci vergini. Il brano si apre con l’immagine di Gesù che parla ai suoi discepoli del Regno dei cieli attraverso  il racconto di questa Parabola.

Con questa Parabola Gesù ci ricorda di tenerci pronti all’incontro con Lui. Gesù ci esorta a vegliare e a tenerci pronti: “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno, né l’ora”.
Vegliare significa essere pronti all’incontro con Gesù, non aspettando l’ultimo momento per convertirsi e collaborare con la grazia di Dio, ma farlo sin dal momento presente.

Il cristiano infatti, è chiamato a tenere sempre la lampada accesa come le vergini sagge della Parabola. La lampada è il simbolo della fede che illumina la nostra vita, l’olio è il simbolo della carità che alimenta, rendendo feconda la luce della fede.
“La fede ispira la carità e la carità custodisce la fede” (Papa Francesco).
Essere pronti, dunque, significa alimentare la fede attraverso la preghiera, l’ascolto della Parola di Dio , nutrendosi della SS. Eucarestia, vivendo la carità verso il prossimo.

Come prega il Salmista biblico nel Salmo Responsoriale di questa Domenica: “Ha sete di te, Signore, l’anima mia. O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz’acqua. Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria. Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode. Così ti benedirò per tutta la vita:nel tuo nome alzerò le mie mani. Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. Quando nel mio letto di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne, a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali”.

Letizia Franzone

 

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