Canto al Vangelo domenica 13 ottobre ( Mt 5,3 )
Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia
Vangelo domenica 13 ottobre ( Mc 10,17 – 30 )
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».
Parola del Signore.
Riflessione sul vangelo di domenica 13 ottobre
La Liturgia di questa Domenica, presenta il brano del vangelo di Marco nel racconto dell’incontro del giovane ricco con Gesù.
Il brano si apre con l’immagine di un uomo che vedendo Gesù, gli corse incontro e gettandosi in ginocchio gli domandò:“ Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”.
Per avere cioè la felicità? La vita eterna infatti, non è solo la vita dell’aldilà, ma è la vita piena.
La risposta di Gesù riassume i comandamenti che si riferiscono all’amore verso il prossimo.
Quest’uomo osserva i comandamenti ma evidentemente la sola osservanza dei precetti non lo rende pienamente felice, gli manca qualcosa.
E Gesù gli rivela la via per essere pienamente felice:l’amore accolto e donato.
Solo accogliendo con umiltà e gratitudine l’amore di Dio ci si libera dalle seduzioni del potere, del successo, della ricchezza. Queste cose abbagliano, ma poi deludono.
Dio ci chiede di distaccarci dalla falsa ricchezza per entrare nella vita vera, autentica, luminosa. La vita vissuta nell’amore di Dio e nel servizio al prossimo.
Per poter accogliere l’amore di Dio è necessaria l’umiltà; solo un cuore umile, consapevole cioè di avere bisogno di Dio, può aprirsi al suo amore con gratitudine e verità.
Come ci ricorda il Canto Alleluiatico di questa domenica: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli”.
Letizia Franzone