Vangelo domenica 14 febbraio / Dio guarisce

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Canto al Vangelo ( Lc 7,16 )

Vangelo domenica 14 febbraio. Alleluia, alleluia. Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo. Alleluia

Vangelo domenica 14 febbraio ( Mc 1,40 –  45 )

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno. Va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Parola del Signore

Riflessione sul vangelo di domenica 14 febbraio

La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Marco nel racconto di Gesù che guarisce un lebbroso.vangelo-marco-1-40-45

Il brano si apre con l’immagine di un lebbroso che supplica Gesù di risanarlo dalla lebbra, purificandolo. E’ da sottolineare la fede che questo lebbroso ha in Gesù nel dirgli: “Se vuoi, puoi purificarmi”. Il lebbroso riconosce in Gesù il suo salvatore, colui che può liberarlo da quello stato d’impurità e di solitudine. E Gesù, di fronte a questa fede ne ebbe compassione, stese la mano, lo toccò e lo risanò dalla sua infermità.

Marco descrive i passaggi compiuti da Gesù nel risanare il lebbroso dicendo che ebbe compassione, tese la mano e lo toccò. Sono questi i movimenti di Gesù nel guarire ogni infermità dell’uomo. Gesù ha compassione, tende la sua mano, tocca l’infermità e la risana.

L’uomo che si riconosce infermo, bisognoso di essere guarito dalle sue innumerevoli fragilità, dalle sue  miserie, con fiducia li consegna a Dio per essere risanato. Fa così l’esperienza del sentirsi amato con amore misericordioso da Dio che tocca la sua infermità, le sue ferite, risanandole e donandogli nuovo vigore.

E dopo aver fatto l’esperienza dell’incontro con Gesù, risanati dalle diverse lebbre del cuore, si sente il bisogno di raccontare le meraviglie operate da Dio nella propria vita.
Si sente la gioia di testimoniare che Gesù è il Salvatore del mondo, come ricorda il Canto Alleluiatico di questa domenica: “Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo”.

Letizia Franzone

 

 

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