Canto al Vangelo domenica 14 gennaio ( Gv 1,41. 17 b )
Alleluia, alleluia. “Abbiamo trovato il Messia”: la grazia e la verità vennero per mezzo di lui.
Alleluia
Vangelo domenica 14 gennaio ( Gv 1,35 – 42 )
In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro – dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro. Parola del Signore.
Riflessione sul vangelo di domenica 14 gennaio
La Liturgia di questa Domenica, presenta il brano del vangelo di Giovanni nel racconto di Gesù che chiama alla sua sequela i primi discepoli.
Il brano si apre con l’immagine di Giovanni che vedendo passare Gesù, ai suoi due discepoli che erano con lui disse indicando Gesù: “Ecco l’agnello di Dio!”. E i suoi due discepoli si misero a seguire Gesù. Vedendo che lo seguivano Gesù chiese loro cosa cercassero. E i due discepoli risposero: “Rabbì – che, tradotto, significa maestro – dove dimori?”. E Gesù disse loro: “Venite e vedrete”.
Ogni chiamata di Dio è sempre sua iniziativa. Dio chiama alla vita, chiama alla fede e chiama ad un particolare stato di vita: o al matrimonio, o al sacerdozio, o alla vita consacrata. E la vera felicità di ogni persona è essere al posto indicatogli da Dio.
Questo racconto del Vangelo mette in rilievo i vari momenti costitutivi della sequela del discepolo.
La testimonianza di chi indica Gesù come l’Agnello di Dio, il Cristo, Colui cioè che è il Salvatore dell’umanità; segue il desiderio di chi ha incontrato Gesù di conoscere chi è Gesù: “Maestro dove dimori?”; e la chiamata di Gesù a mettersi in cammino con Lui: “Venite e vedrete”.
E il discepolo che accoglie l’invito di Gesù ad andare e vedere la sua dimora, non può tacere la grandezza e la bellezza dell’amore che ha incontrato, divenendo testimone di ciò che ha visto e udito.
Chi ha fatto esperienza di Gesù infatti, non può tacere e tenere per sé la grandezza e la bellezza dell’ amore che ha incontrato. Come si legge nel Canto Alleluliatico di questa Domenica: “Abbiamo trovato il Messia”: “La grazia e la verità vennero per mezzo di Lui”.
E il Salmista biblico nel Salmo Responsoriale prega Dio dicendo: “Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà”.
Letizia Franzone