Canto al Vangelo domenica 15 settembre (Gal 6,14 )
Alleluia, alleluia. Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Alleluia
Vangelo domenica 15 settembre ( Mc 8,27 – 35 )
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?».
Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti».
Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».
Parola del Signore
Riflessione sul vangelo di domenica 15 settembre
La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Marco nel racconto di Gesù che interroga i suoi discepoli su cosa la gente dica di lui.
Il brano si apre con l’immagine di Gesù che camminando con i suoi discepoli per la strada gli chiede: “La gente, chi dice che io sia?”. E ancora: “ Ma voi, chi dite che io sia?”.
Con questo interrogativo Gesù sprona i suoi discepoli a porsi tale domanda, a chiedersi cioè nella verità di se stessi, chi è realmente Gesù per loro. E’ lo stesso interrogativo che Gesù invita ad ogni cristiano a porsi: “Chi è Gesù per me, nella mia vita?”. Ognuno è chiamato a rispondere nel proprio cuore con sincerità, illuminato dalla luce di Dio.
A tale interrogativo Pietro risponde con la professione di fede: “Tu sei il Cristo”. A questa esatta risposta di Pietro, Gesù afferma che la sua missione non si svolge nella strada larga del successo, ma nel sentiero arduo del servo sofferente, umiliato, rifiutato e crocifisso.
La professione di fede in Gesù Cristo non può fermarsi solo alle parole, ma chiede di essere autenticata da scelte e atteggiamenti concreti di amore verso Dio e verso il prossimo.
Gesù ci dice che per seguirlo autenticamente è necessario rinnegare se stessi, rinnegare cioè le pretese del proprio orgoglio, del proprio egoismo e prendere la propria croce e seguirlo.
Come Gesù stesso ci dice in questo brano del Vangelo: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”.
Letizia Franzone