Canto al Vangelo di domenica 19 giugno ( Gv 6,51 )
Alleluia, alleluia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Alleluia
Vangelo domenica 19 giugno ( Lc 9,11b – 17 )
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Parola del Signore.
Riflessione sul vangelo di domenica 19 giugno
La Liturgia di questa Domenica, Solennità del Corpus Domini, presenta il brano del vangelo di Luca, nel racconto del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci compiuto da Gesù.
Il brano inizia con l’immagine di Gesù che parla alle folle del regno di Dio e guarisce chi ha bisogno di cure. Gesù si prende cura del corpo e del cuore di coloro che si mettono all’ascolto della sua Parola, desiderosi di conoscere il regno di Dio.
Al centro del brano vi è l’immagine del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci e
significativo è rilevare in questo contesto, la proposta che Gesù fa ai suoi discepoli che chiedono di congedare la folla bisognosa di cibo ed alloggio. Gesù ai discepoli dice: “Voi stessi date loro da mangiare”. I discepoli infatti, di fronte al problema che si presentava, non riescono a proporsi come possibile aiuto per quei bisognosi, ma Gesù gli apre un orizzonte nuovo, quello della condivisione fraterna. Con questa risposta Gesù vuole insegnarci che se gli offriamo anche il nostro niente: i due pani e i due pesci. Gesù con il nostro niente, compie miracoli. Gesù non vuole operare grazie senza la nostra piccolezza che si dona a Lui con fede.
Da questo brano emerge anche un altro insegnamento: Gesù chiede ai suoi apostoli, e a i cristiani di donare Gesù alla folla affamata di amore e di verità. Il cristiano deve sfamare questa fame di chi non conosce ancora Gesù, con la sua testimonianza e l’annuncio della parola di Dio. Il cristiano deve donare Gesù e non privare la gente dell’incontro con lui.
La vita del cristiano così, deve alimentarsi continuamente del cibo Eucaristico e della parola di Dio per poter donare Gesù a chi incontra.
La Solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo, ci ricorda la presenza vive ed attuale di Cristo nella SS. Eucarestia, cibo di vita eterna. Come ricorda il Canto Alleluiatico di questa Domenica: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno”.
Letizia Franzone