Canto al Vangelo domenica 2 marzo ( Fil 2,15d.16a )
Alleluia, alleluia. Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita. Alleluia
Vangelo domenica 2 marzo ( Lc 6,39 – 45 )
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.
Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».
Parola del Signore.
Riflessione sul vangelo di domenica 2 marzo
La Liturgia di questa domenica, presenta il brano del vangelo di Luca nel racconto di Gesù che parla ai suoi discepoli in parabole.
Il brano si apre con l’immagine di Gesù che indica ai suoi discepoli la strada da seguire per vivere con saggezza.
Con la domanda posta ai discepoli:” Può forse un cieco guidare un altro cieco? “, Gesù vuole sottolineare che una guida deve possedere la saggezza per poter guidare con sapienza le persone a lei affidate. Le persone che hanno responsabilità educative o di comando: i pastori di anime , le autorità pubbliche, i legislatori, i maestri, i genitori, sono esortati da Gesù ad essere consapevoli del loro ruolo delicato e a vivere con saggia responsabilità, la loro missione educativa.
Inoltre Gesù esorta a non essere ipocriti e presuntuosi, dicendo ai suoi discepoli: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “ Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”.
Prendere coscienza dei propri errori prima di giudicare gli altri
Spesso si cade nell’errore di vedere e giudicare i difetti degli altri, non riuscendo a scorgere i propri difetti ed i propri errori. E’ necessario guardare con verità il proprio cuore per poi poter correggere con umiltà e carità gli altrui difetti.
Per poter vivere con saggezza e responsabilità la via indicata da Gesù è fondamentale vivere nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio. Solo dentro la relazione di amore con Dio, si può avere la luce per vivere con saggezza la personale missione cristiana.
Come ci ricorda il Salmo Responsoriale di questa domenica: “E’ bello rendere grazie al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo, annunciare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte. Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano; piantato nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio”.
E il canto Alleluiatico ricorda: “ Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita”.
Letizia Franzone