Vangelo domenica 20 marzo / L’amore di Gesù esorta alla conversione del cuore

0
177
fico senza frutti

Canto al Vangelo di domenica 20 marzo ( Mt 4,17 )

Lode e onore a te, Signore Gesù! Convertitevi, dice il Signore, il regno dei cieli è vicino. Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo di domenica 20 marzo ( Lc 13,1 – 9 )

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».

Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”». Parola del Signore.

Riflessione sul vangelo di domenica 20 marzo

La Liturgia di questa terza domenica di Quaresima, presenta un brano del vangelo di Luca nel racconto della parabola dell’albero di fico trovato senza frutto.
Il brano si apre con l’immagine di Gesù che attraverso il racconto di questa parabola, esorta il popolo alla conversione del cuore.albero di fico

La parabola racconta della pazienza e della misericordia infinita di Dio verso ogni uomo.
Dio si prende cura dell’uomo ed attende solo che questi risponda con l’amore. Ma come il fico sterile, spesso l’uomo non si decide a portare frutti di vera conversione. Ma Dio, di fronte all’infedeltà dell’uomo, continua a donargli la possibilità di fruttificare, per non tagliarlo. Dio, infatti, non gode della rovina del peccatore, ma fa si che si converta e viva.
La misericordia di Dio dona la possibilità all’uomo di ravvedersi e cambiare vita, come il padrone dona la possibilità al vignaiolo di continuare a prendersi cura dell’albero, a zappargli attorno, togliendogli l’erbaccia.

Questa parabola ricorda all’uomo di non rovinare il tempo della propria vita, ma accoglierlo come un dono dentro il quale portare frutti di amore  e di amicizia verso Dio e verso il prossimo. Questo tempo di Quaresima ci invita a rivedere ciò che nella nostra vita deve essere convertito, affinchè si possa portare autentici frutti di amore.

La preghiera, l’ascolto della parola di Dio e la partecipazione ai Sacramenti, sono la via preziosa per aiutare la vita del cristiano,  a diventare una vita di lode a Dio, come esclama il Salmista biblico nel Salmo Responsoriale di questa domenica: “Il Signore ha pietà del suo popolo! Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia”.

Letizia Franzone

 

Print Friendly, PDF & Email