Canto al Vangelo domenica 20 novembre ( Mc 11,9.10 )
Alleluia, alleluia. Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Alleluia
Vangelo domenica 20 novembre (Lc 23,35 – 43 )
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso». Parola del Signore.
Riflessione sul vangelo di domenica 20 novembre
La Liturgia di questa domenica, Solennità di Gesù Cristo Re dell’Universo, presenta il brano del vangelo di Luca che si apre con l’immagine di Gesù crocifisso deriso dai capi e dai soldati, mentre il popolo stava lo stava a guardare sulla croce.
In questa iniziale descrizione di Luca, si rivela nell’atteggiamento di coloro che deridono Gesù esortandolo a salvare se stesso e a scendere dalla croce, il peccato dell’egoismo che porta a voler pensare solo alla propria vita non facendosi dono di amore per gli altri. E cadendo a volte anche nel peccato di deridere coloro che invece vogliono vivere autenticamente la sequela di Cristo anche quando costa salire sulla croce.
La risposta di Gesù di fronte a queste provocazioni è il suo sguardo silenzioso ricolmo del suo infinito amore misericordioso per ogni uomo. Sulla croce infatti dirà: “ Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
Al centro del brano vi è l’immagine dei due ladroni che sono ai lati di Gesù. Uno di loro lo provocava, l’altro invece ne riconosce la sua identità. Lo chiama per nome e gli chiede di ricordarsi di lui nel suo regno. Di fronte al Crocifisso questo ladrone riconosce la propria miseria ed i propri peccati e chiama per nome Gesù, riconoscendolo come Salvatore della propria vita: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”.
Questo brano del Vangelo ci ricorda che sulla croce Gesù rivela la sua identità di un Dio che ama infinitamente ogni uomo fino al punto di voler morire sulla croce per stare sempre con lui, anche nella sofferenza più atroce. La regalità di Cristo è l’amore ed il cristiano è chiamato a seguire e a vivere la logica dell’amore di Gesù.
Letizia Franzone