Canto al Vangelo domenica 20 ottobre ( Mc 10,45 )
Alleluia, alleluia. Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. Alleluia
Vangelo domenica 20 ottobre ( Mc 10,35 – 45 )
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero:«Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Parola del Signore.
Riflessione sul vangelo di domenica 20 ottobre
La Liturgia di questa domenica, presenta il brano del vangelo di Marco nel racconto di Gesù che indica ai suoi discepoli la via dell’umiltà.
Il brano si apre con l’immagine dei due discepoli Giacomo e Giovanni che avvicinandosi a Gesù gli chiedono di potersi sedere uno alla sua destra ed uno alla sua sinistra, nella sua gloria.
A questa richiesta Gesù risponde ai suoi discepoli esortandoli a non pensare con la mentalità del mondo che esalta i potenti, opprimendo i più deboli, ma devono invece acquisire lo stile dell’umile servizio, come Lui stesso ha fatto.
Il cristiano deve guardare Gesù Crocifisso, immerso fino in fondo nella ferita umana per poter capire il modo di fare di Dio. Gesù si è abbassato per lavarci i piedi: Dio è amore e l’amore è umile, non s’innalza.
Camminare lungo il sentiero che conduce all’amore vero, umanamente è difficile, ma nel Battesimo il cristiano riceve da Dio la grazia dello Spirito Santo, il fuoco dell’amore di Dio che rende capaci di accogliere il suo amore per donarlo ai fratelli .
Lo Spirito Santo ci spinge a seguire Gesù e a non cercare il nostro interesse, aiutandoci a metterci a servizio del Vangelo. Gesù ci esorta a non conformarci alla mentalità del mondo, alla mentalità che porta a voler emergere sugli altri, ma ci esorta ad immergerci nel suo infinito amore per poter vivere nella verità di un autentico cammino cristiano.
La vita cristiana, infatti, deve necessariamente conformarsi allo stile di Gesù che è disceso sulla terra mettendosi a servizio. Come ci ricorda il Canto Alleluiatico di questa domenica: “Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.
Letizia Franzone