Canto al vangelo domenica 21 aprile ( Gv 10,14 )
Alleluia, alleluia. Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. Alleluia
Vangelo domenica 21 aprile ( Gv 10,11 – 18 )
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Parola del Signore.
Riflessione sul vangelo di domenica 21 aprile
La Liturgia di questa domenica, presenta il brano del vangelo di Giovanni nel racconto di Gesù Buon Pastore che ha cura del suo gregge.
Il brano si apre con l’immagine di Gesù che si presenta come il buon pastore che conosce le sue pecore e dà la propria vita per difenderle, a differenza del mercenario che non conosce le pecore e scappa di fronte al pericolo, abbandonandole, poiché esse non gli appartengono.
Le pecore ascoltano la voce del suo pastore, la riconoscono e lo seguono.
E’ bello capire che Gesù è il Buon Pastore che conosce personalmente ogni persona: la sua storia, i suoi pregi e difetti, le sue fragilità e i suoi sentimenti. Gesù conosce il cuore di ognuno e si prende cura di tutti con amore infinito.
Il cristiano deve vivere con fiducia e gratitudine verso Dio, sicuro rifugio. Come ricorda il Salmista biblico nel Salmo Responsoriale di questa domenica: “Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. E’ meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell’uomo. E meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti.
Ti rendo grazie, perché mi hai risposto, perché sei stato la mia salvezza. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo”.
La vita del cristiano deve necessariamente nutrirsi della SS. Eucarestia e dell’ascolto della Parola di Dio per vivere nell’autentico amore e saper riconoscere la voce di Gesù Buon Pastore che parla al cuore e seguirlo. Come si legge nel Canto Alleluiatico di questa domenica: “ Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”.
Letizia Franzone