Vangelo domenica 21 luglio / Solo un cuore pieno dell’amore di Dio può amare il prossimo

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Gesù invita i discepoli a riposarsi

Canto al Vangelo domenica 21 luglio ( Gv 10,27 )

Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. Alleluia

Vangelo domenica 21 luglio ( Mc 6,30 – 34 )

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore Gesù invita i discepoli a riposarsi

Riflessione sul vangelo di domenica 21 luglio

La Liturgia di questa domenica, presenta il brano del vangelo di Marco nel racconto di Gesù che invita i suoi discepoli ad andare in un luogo deserto per riposarsi un po’.

Il brano si apre con l’immagine degli apostoli che tornando da una missione, si riuniscono attorno a Gesù per raccontargli tutto ciò che avevano fatto ed insegnato. E Gesù dopo averli ascoltati disse loro: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’”.

Gesù fa comprendere ai discepoli l’importanza dello stare con Lui, in disparte, in un luogo deserto per riempirsi del suo amore e poi ripartire per andare incontro ai fratelli nella missione del proprio quotidiano. Gesù stesso infatti, si alzava quando ancora era buio per pregare il Padre. La preghiera fatta di ascolto attento della Parola di Dio, nutrita dalla SS. Eucarestia, forma il cuore del cristiano rendendolo autentico discepolo di Cristo.

Dalla lettura di questo brano del Vangelo emerge un altro importante aspetto, quello della compassione di Dio. Gesù vedendo tutta quella folla che lo seguiva, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Commosso, Gesù si dedica alla gente e riprende ad insegnare. Solo un cuore capace di riposarsi nella contemplazione di Dio può accorgersi degli altri, delle loro ferite e dei loro bisogni e avere compassione. Solo lo sguardo capace di riposarsi in Dio può svolgere le diverse attività per amore di Dio e del prossimo e non per egoismo personale.

La vita cristiana deve necessariamente essere vissuta dentro lo spazio silenzioso della preghiera fatta di ascolto della Parola di Dio, per poi poter andare nel mondo ad annunciare l’amore di Dio. Come prega il Salmista biblico nel Salmo Responsoriale di questa domenica: “Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla”.

Letizia Franzone

 

 

 

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