Vangelo domenica 21 marzo / Fare dono gratuito di sè

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vangelo giovanni 12,20-33

Canto al Vangelo ( Gv 12,26 )
Lode e onore a te, Signore Gesù! Se uno mi vuole servire, mi segua,  e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo  domenica 21 marzo ( Gv 12,20 – 33 )

In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.

Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà.
Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome».vangelo giovanni 12,20-33

Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire. Parola del Signore

 Riflessione su vangelo domenica 21 marzo

La Liturgia di questa quinta domenica di Quaresima, presenta il brano del vangelo di Giovanni nel racconto di Gesù che parla alla folla dell’importanza di rimanere in Dio per essere autentici suoi servitori.

Il brano si apre con la richiesta di alcuni della folla di voler vedere Gesù. Ai discepoli che riportarono questa richiesta a Gesù, Egli rispose dicendo: “Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo, se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”.

Alla richiesta di voler vedere Gesù, volerlo cioè conoscere per poi seguirlo, Gesù mostra la strada per giungere alla sua conoscenza e alla sua sequela. Chi vuol conoscere realmente Gesù, deve saper perdere quelli che sono i pensieri e le azioni contrarie alla verità del Vangelo. Deve entrare dentro la logica del dono gratuito e silenzioso di sé. Come il chicco di grano nascosto nel terreno porta molto frutto, anche la vita di chi ama nel silenzio Dio ed il prossimo, porta molto frutto. Gesù infatti, non indica ai suoi discepoli una strada di successo, di potere e di onori, ma svela loro il mistero della Croce e della Resurrezione.

Perdere la propria vita significa perdere il proprio egocentrismo, il proprio orgoglio, i personali pregiudizi,  per poter vivere umilmente e con amore la via del Vangelo.

Servire il Signore significa vivere la vita nel suo amore, finalizzare a Lui ogni scelta ed ogni azione. Nutrirsi dell’ascolto della sua Parola e dell’Eucarestia per saperlo riconoscere nella propria quotidianità. “Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore”.

Letizia Franzone

 

 

 

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