Vangelo domenica 23 giugno / Gesù non abbandona mai chi gli chiede aiuto

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Gesù calma la tempesta nel mare

Canto al Vangelo domenica 23 giugno ( Lc 7,16 )

Alleluia, alleluia. Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo. Alleluia

Vangelo domenica 23 giugno ( Mc 4,35 – 41 )

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». Parola del Signore

Gesù placa la tempesta
Ferri G. – Pecci P. (1979) Gesù Cristo calma la tempesta nel mare

Riflessione sul vangelo di domenica 23 giugno

La Liturgia di questa Domenica, presenta il brano del vangelo di Marco nel racconto di Gesù che calma la tempesta del mare.

Il brano si apre con l’immagine di Gesù che congedata la folla, invita i suoi discepoli a passare nell’altra riva. Durante il tragitto ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciarono nella barca, tanto che ormai era piena. Egli [ Gesù ] se ne stava a poppa, sul cuscino e dormiva. Marco specifica all’inizio del brano che era venuta la sera.

Nella sera i discepoli si trovano sulla barca sbattuti dalle onde in tempesta. Gesù dorme.
Presi da grande timore i discepoli vanno da Gesù comunicandogli il loro timore e il pericolo che stavano attraversando. E Gesù dopo aver calmato il vento e le onde, rivolgendosi ai suoi discepoli disse: “Perché avete paura? Non avete ancora fede?”

Meditando su questo brano ci si può chiedere quali sono i venti che si abbattano sulla propria vita personale e quali sono le onde che ostacolano il cammino, mettendo in pericolo la vita spirituale e sociale. Il Vangelo ci dice che i discepoli che si trovarono in mezzo alla tempesta, si avvicinarono a Gesù, lo svegliarono e gli parlarono della loro paura e del loro pericolo.

Questo è l’inizio della fede: riconoscere che da soli non si è capaci di restare a galla e abbiamo bisogno di Gesù, sempre. Gesù desidera che ci affidiamo a Lui, che gli raccontiamo tutti i nostri timori, le nostre paure ed incertezze. Gesù desidera entrare pienamente nella nostra vita spesso sbattuta dalla tempesta per poter calmare  i venti contrari e ridonarci la pace del cuore.
La fede comincia dal credere che non bastiamo a noi stessi, sentendoci bisognosi di Dio.

Quando si grida a Dio nella mite forza della preghiera, Dio compie miracoli e opera meraviglie.
Gesù pregato dai discepoli calma il vento e le onde. Nelle difficoltà della vita non bisogna fissare il pericolo o la difficoltà, ma è necessario fissare lo sguardo su Gesù, fidandosi del suo amore. E del suo aiuto. Gesù è il compagno fedele nel cammino della nostra vita.
Come ci ricorda il Salmista biblico nel Salmo Responsoriale di questa Domenica: “Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre”.

Letizia Franzone

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