Canto al Vangelo domenica 23 luglio (Mt 11,25 )
Alleluia, alleluia. Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. Alleluia
Vangelo domenica 23 luglio ( Mt 13,24 – 43 )
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”.
E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No”, rispose, “perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura. Al momento della mietitura dirò ai mietitori: raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».
Altre parabole…
Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!». Parola del Signore.
Riflessione sul vangelo di domenica 23 luglio
La Liturgia di questa Domenica, presenta il brano del vangelo di Matteo nel racconto di Gesù che parla in parabole alla folla per spiegare il regno dei cieli.
Gesù afferma che il regno dei cieli è simile ad un campo in cui è cresciuto il grano seminato dal padrone e accanto al buon seme è cresciuta la zizzania seminata dal nemico.
Di fronte a tale immagine presentata da Gesù nella parabola, si constatano due modi diversi di agire: da una parte vi è il padrone a cui sta a cuore il buon grano; dall’altra parte si notano i servi che attenzionano solo il problema della presenza della zizzania nel campo, volendo un campo senza erbacce.
Gesù ci invita a fissare lo sguardo sul buon grano che sa custodire anche in mezzo alle erbacce. Collabora realmente con Dio, infatti, non chi si sofferma solamente sui difetti degli altri, o sui limiti, ma colui invece che sa scorgere il bene che cresce silenziosamente nel campo della Chiesa. Solo Dio può giudicare nella verità il cuore dell’uomo.
Il cristiano deve dunque conformare il suo sguardo allo sguardo misericordioso di Dio che sa attendere la maturazione del buon grano anche in mezzo alle erbacce.
Come ci ricorda il Salmo Responsoriale di questa Domenica: “Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi t’invoca”.
Letizia Franzone