Canto al Vangelo domenica 26 settembre ( Cfr. Gv 17,17b.a )
Alleluia, alleluia. La tua parola, Signore, è verità; consacraci nella verità. Alleluia
Vangelo domenica 26 settembre ( Mc 9,38 – 43.45.47 – 48 )
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala; è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile.
E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue». Parola del Signore.
Riflessione sul vangelo di domenica 26 settembre
La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Marco nel racconto di Gesù che esorta i suoi discepoli ad essere coerenti con l’annuncio del Vangelo.
Attraverso le diverse immagini metaforiche con le quali Gesù dialoga con i suoi discepoli, Egli rileva l’importanza della coerenza nella vita cristiana tra ciò che si annuncia e ciò che si vive concretamente. L’ incoerenza dei cristiani infatti, è tra i motivi che allontanano o indeboliscono la fede del popolo di Dio. Quando un cristiano nega con il proprio agire ciò che annuncia con la parola, questa contraddizione diventa scandalo. Cioè diventa ostacolo per il credere di altri.
Per questo Gesù dice: “Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala…”, cioè togli ciò che ti è di ostacolo alla sequela autentica di Cristo, per te e per gli altri.
Chi vuol seguire Cristo è chiamato ad essere suo testimone con l’annuncio del Vangelo, sia attraverso le parole, sia attraverso le sue opere, nella sincerità del cuore.
Chi segue Cristo è chiamato a dialogare sempre con Gesù in una preghiera intima e umile. Capace di mettersi in ascolto della sua Parola e convertire il proprio cuore alla sua volontà. Come ricorda il Salmista biblico nel Salmo Responsoriale di questa domenica: “ I precetti del Signore fanno gioire il cuore. La Legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anim. La testimonianza del Signore è stabile; rende saggio il semplice”.
Letizia Franzone