Vangelo domenica 30 aprile / Gesù, “Buon Pastore” si prende cura di ogni uomo

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Gesù buon pastore

Canto al Vangelo domenica 30 aprile ( Gv 10,14 )

Alleluia, alleluia. Io sono il buon pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. Alleluia

Vangelo domenica 30 aprile ( Gv 10,1 -10 )

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».

Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». Parola del Signore.

Riflessione sul vangelo di domenica 30 aprile

La Liturgia di questa quarta Domenica di Pasqua, presenta il brano del vangelo di Giovanni nel racconto di Gesù buon Pastore.
Il brano  inizia con l’immagine di Gesù che è :“Porta delle pecore” e attraverso di Lui si accede ai pascoli della vita vera, della vita bella. Gesù, Parola diventata carne, è la Porta tra cielo e terra; Gesù infatti, ci dona la sua stessa vita di Figlio di Dio, rendendoci partecipi del suo rapporto di conoscenza e di amore con il Padre.Gesù buon pastore

Dopo aver detto di essere la “Porta” della salvezza, Gesù si presenta come il “Pastore bello”. Bello significa vero, autentico, buono.
Gesù non è un pastore ma “Il Pastore”, il pastore modello che si prende cura di ogni uomo. E’ il Buon Pastore che offre la sua vita per la salvezza di ogni uomo.

Gesù  afferma che il pastore vero, colui cioè che conosce le sue pecore e le pecore conoscono la sua voce e lo seguono, dona la sua vita per le pecore. Dona la sua vita nel senso che la prima caratteristica del pastore è l’amore ed il coraggio con cui difende le sue pecore, a differenza del mercenario. Per il mercenario le pecore sono a servizio della sua vita e nel momento del pericolo fugge. Mentre il pastore buono difende le proprie pecore perché ne ha cura, conoscendole singolarmente, chiamandole per nome.

Gesù, Buon Pastore, diventa modello per coloro ai quali Dio affida la cura dei fedeli, esortandoli a seguire il suo esempio.  Ma è modello anche per ogni cristiano chiamato ad amare con cura e attenzione i fratelli mettendosi a servizio, tenendo lo sguardo fisso su Gesù, Buon Pastore.

Come prega il Salmista Biblico nel Salmo Responsoriale di questa Domenica: “Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla”. E il Canto Alleluiatico ci ricorda: “Io sono il buon Pastore, dice il Signore; conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”.

Letizia Franzone

 

 

 

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