Vangelo domenica 30 gennaio / Gesù oltrepassa le miserie dell’uomo e dà salvezza e amore

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gesù predica nella sinagoga

Canto al Vangelo domenica 30 gennaio ( Lc 4,18 )

Alleluia, alleluia. Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione. Alleluia

Vangelo domenica 30 gennaio ( Lc 4,21 – 30 )

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria.

Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. Parola del Signore.Gesù predica nella sinagoga

Riflessione sul vangelo di domenica 30 gennaio

La Liturgia di questa domenica ci presenta il vangelo di Luca nel racconto di Gesù che predica nella sinagoga. Il brano si apre con l’immagine di Gesù che dopo aver letto il rotolo del profeta Isaia nella sinagoga di Nazareth, si mise a spiegare la Scrittura e tutti erano meravigliati nell’ascoltarlo.

Dalla sua bocca uscivano parole di grazia e tutti si stupivano chiedendosi: “Non è costui il figlio di Giuseppe?”. E Gesù comprendendo il significato dei loro pensieri, cita diversi racconti della Sacra Scrittura in cui si evidenzia la fede in Dio da parte di persone provenienti da popoli pagani, a differenza della  loro poca fede. “ Nessun profeta è bene accetto nella sua patria”, rileva Gesù. Nell’udire queste cose tutti si riempirono di sdegno e cacciarono Gesù fuori della città perché volevano gettarlo dal monte, ma Egli, passando in mezzo a  loro, si mise in cammino.

Dalla lettura di questo brano si constata la mutevolezza del cuore dell’uomo. Inizialmente esalta il dire di Gesù e lo accoglie; successivamente, quando si trova di fronte a chi svela i suoi limiti, i suoi pregiudizi, la sua poca fede e le contraddizioni del suo cuore, si mette a cacciarlo fuori da sé, non vuole ascoltarlo più, gli diventa scomodo.
Ma Gesù passa tra la folla oltrepassando la miseria del cuore dell’uomo e continua il suo cammino che dona salvezza e amore.

Il brano inoltre esorta il cristiano a non fermarsi di fronte alle derisioni, alle opposizioni e ai pregiudizi che incontra nel suo vivere cristianamente la sua sequela di Cristo, e a confidare sempre nell’aiuto di Dio.  La vita del  cristiano  infatti, deve diventare un annuncio coraggioso e fiducioso della bellezza dell’amore di Dio. Come ci ricorda il Salmo Responsoriale di questa domenica: “La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza. In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. Per la tua giustizia, liberami e difendimi, tendi a me il tuo orecchio e salvami. La mia bocca Signore, racconterò la tua salvezza”.

Letizia Franzone

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