Vangelo domenica 30 giugno / Gesù tende sempre la mano a chi ha fede

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Gesù salva figlia di Giairo

Canto al Vangelo domenica 30 giugno ( Cf.2Tm 1,10 )

Alleluia, alleluia. Il Salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. Alleluia

Vangelo domenica 30 giugno ( Mc 5,21 – 43 )

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.

E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».Gesù salva figlia di Giairo

Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.

Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare. Parola del Signore

Riflessione sul vangelo di domenica 30 giugno

La Liturgia di questa Domenica, presenta il brano del vangelo di Marco nel racconto di Gesù che ridona la vita alla figlia del capo della sinagoga.

Il brano del Vangelo si apre con l’immagine di Gesù circondato da una folla di gente. Mentre Gesù stava lungo il mare, arrivò il capo della sinagoga che gettatosi ai suoi piedi lo supplicava con insistenza, dicendogli: “La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva”. Gesù andò con lui. Dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: “Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?”. Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga:” Non temere, soltanto abbi fede!”.

Giunti alla casa, Gesù vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte.
Entrato Gesù disse loro:” Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme”.
E lo deridevano. Ma egli [ Gesù ], cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Gesù prendendo la mano della bambina le disse: “Talità Kum”, che significa: “ Fanciulla, io ti dico: alzati!”. E subito la fanciulla si alzò e camminava;aveva infatti dodici anni.

Gesù è il Signore  della vita e davanti a Lui la morte fisica è come un sonno; non c’è motivo di agitarsi e di disperarsi. Ma vi è un’altra morte di cui avere paura: la morte del cuore indurito. La morte spirituale che si verifica quando non si prega più e ci si allontana dall’amore di Dio con il peccato. Ma anche il peccato per Gesù non è l’ultima parola, perché Gesù ci ha portato l’infinita misericordia di Dio. E anche quando si è caduti in basso con il peccato, se si ritorna a guardare Dio pregandolo di entrare dentro la casa del cuore, Gesù entra nuovamente cacciando fuori tutto il trambusto di ciò che separa dal suo amore. Ed è bello sentirsi dire da Gesù mentre ci prende per mano: “ Io ti dico:alzati!”.

La vita cristiana deve necessariamente essere nutrita dalla Parola di Dio e dalla SS. Eucarestia per essere una vita ricolma del suo amore. Come ci ricorda il Canto Alleluiatico di questa Domenica: “ Il Salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo”.

Letizia Franzone