Canto al Vangelo domenica 4 febbraio ( Mt 8,17 )
Alleluia, alleluia. Cristo ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie.
Alleluia
Vangelo domenica 4 febbraio ( Mc 1,29 – 39 )
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, andò subito nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Parola del Signore.
Riflessione sul vangelo di domenica 4 febbraio
La Liturgia di questa Domenica, presenta il brano del vangelo di Marco, nel racconto di Gesù che guarisce la suocera di Pietro e diversi altri malati e sofferenti.
Il brano si apre con l’immagine di Gesù che uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Andrea e Pietro dove vi era la suocera malata di quest’ultimo. Appena gli parlarono di lei, Gesù, avvicinandosi all’inferma, la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Da notare nell’azione guaritrice di Gesù, la sua infinita dolcezza e tenerezza che si esprime nel gesto di prendere per mano la donna, aiutandola ad alzarsi dal letto dove giaceva malata.
Gesù si avvicina nelle nostre infermità che ci prostrano a terra infermi e prendendoci per mano ci invita ad alzarci e a riprendere il cammino per servire i fratelli nel suo amore.
Si nota infatti nel racconto, che la donna guarita da Gesù, si mise subito a servizio dei presenti.
Gesù ci invita a fare lo stesso, vicendevolmente:avvicinarsi ai bisogni dei fratelli e tendere loro la mano per aiutarli a rialzarsi, con tenera compassione. Gesù c’invita cioè ad assumere il suo stesso stile: vicinanza, tenerezza, compassione.
Stile che il cristiano può assumere solo nell’intima relazione con Dio nella preghiera e nell’ascolto della sua Parola.
Questo brano del Vangelo infatti, ci ricorda che questo stile della vicinanza, della tenerezza e della compassione, affonda le sue radici nel rapporto intimo di relazione con Dio Padre, come ci mostra lo stesso Gesù che “al mattino presto si alzò quando era ancora buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto e là pregava”.
Letizia Franzone