Vangelo domenica 4 settembre / Mettere la vita al servizio di Dio

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Canto al Vangelo domenica 4 settembre ( Sal. 118, 135 )

Alleluia, alleluia. Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo e insegnami i tuoi decreti. Alleluia

Vangelo domenica 4 settembre ( Lc 14,25 – 33 )

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.

Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
Parola del Signore.mani

Riflessione sul vangelo di domenica 4 settembre

La Liturgia di questa Domenica, presenta il brano del vangelo di Luca nel racconto di Gesù che insegna alla folla che lo seguiva, come si diventa autentici discepoli.
E’ da sottolineare il fatto che Gesù si rivolge alla folla. Luca qui non usa il termine discepolo, bensì folla, forse per indicare che per essere discepolo di Cristo , è necessario prendere sul serio la ferma decisione di seguirlo radicalmente.

La folla infatti, non ha fatto  esperienza personale con Gesù. E’ lontana, mischiata con altra gente, non ha toccato ancora Gesù, non ha incontrato il suo sguardo. Ma lo segue a distanza, perdendo forse l’ascolto di qualche sua parola.

Al contrario, il discepolo è colui che ha incontrato lo sguardo di Cristo e si è lasciato da Lui amare fino al punto di lasciare tutte le sue sicurezze per seguirlo nel cammino di un amore che si svela passo dopo passo. Chiedendo solo di fidarsi e di abbandonarsi con amore.
Il discepolo è colui che vive la propria esistenza mettendola a servizio di Dio e del suo Vangelo. Consapevole che solo Dio dà senso alla propria vita.

Il cristiano infatti, si nutre della parola di Dio e dell’Eucarestia, chiedendo a Dio costantemente di far risplendere il suo volto illuminando la sua vita, come si prega nel Canto Alleluiatico di questa Domenica: “Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo e insegnami i tuoi decreti “.

Letizia Franzone

 

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