Canto al Vangelo domenica 6 aprile ( Cf. Gl 2, 12 – 13 )
Lode e onore a te, Signore Gesù! Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore, perché io sono misericordioso e pietoso. Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo di domenica 6 aprile ( Gv 8,1 – 11 )
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Parola del Signore
Riflessione sul vangelo di domenica 6 aprile
La Liturgia di questa quinta domenica di Quaresima, presenta il brano del vangelo di Giovanni nel racconto di Gesù che perdona la donna adultera.
Il brano si apre con l’immagine di Gesù che nel tempio insegnava al popolo che accorreva a Lui per ascoltarlo.
Mentre Gesù insegnava al popolo, alcuni scribi e farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: “ Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”.
Nel brano si puntualizza che gli scribi e i farisei posero tale domanda a Gesù per metterlo alla prova e per avere motivo per accusarlo. Gesù restò in silenzio.
Ma vedendo la loro insistenza nell’interrogarlo, Gesù si alzò e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Rimase solo la donna peccatrice di fronte a Gesù. Alzatosi Gesù le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. Ed ella rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù disse: “Neanch’ io ti condanno; và e d’ora in poi non peccare più!”.
Commentando questo brano del Vangelo, Papa Francesco afferma che Gesù congedando la donna con queste parole, apre davanti a lei una strada nuova creata dalla misericordia. Una strada che richiede anche il suo impegno a non peccare più. E’ un invito anche per ognuno di noi, soprattutto in questo tempo di Quaresima, a riconoscerci peccatori e a chiedere perdono a Dio. E il perdono di Dio ci fa sperimentare la pace aprendoci una strada nuova per ricominciare, compiendo in noi meraviglie con il suo amore.
Come ci ricorda il Salmo Responsoriale di questa domenica: “ Grandi cose ha fatto il Signore per noi”. E il Canto al Vangelo: “ Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché io sono misericordioso e pietoso”.
Letizia Franzone