Vangelo domenica 6 ottobre / Difendere la dignità e l’indissolubilità del matrimonio

0
161
matrimonio

Canto al Vangelo domenica 6 ottobre ( 1 Gv 4,12 )

Alleluia, alleluia. Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi, e l’amore di lui è perfetto in noi. Alleluia

Vangelo domenica 6 ottobre ( Mc 10,2 – 16 )

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».

A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro. Parola del Signore.vangelo, matrimonio

Riflessione sul vangelo di domenica 6 ottobre

La Liturgia di questa Domenica, presenta il brano del Vangelo di Marco nel racconto di Gesù che parla della dignità del matrimonio.

Il brano del Vangelo si apre con l’immagine di Gesù che risponde ai farisei che volendo metterlo alla prova gli domandano se fosse lecito o no per un marito ripudiare la propria moglie.

La risposta di Gesù insegna e difende la dignità del matrimonio, come unione di amore che implica la fedeltà. Nel progetto originario di Dio non c’è l’uomo che sposa la moglie e poi la ripudia.

Ciò che favorisce agli sposi di vivere uniti nel matrimonio è la loro reciproca donazione sostenuti dalla grazia di Dio. Se infatti nella loro esperienza di vita coniugale prevale l’egoismo e il soddisfacimento dei personali interessi, l’unione relazionale tende a ferirsi e a vacillare, entrando in crisi.

In questo brano del Vangelo Gesù mostra il modo come vivere il cammino dell’amore: diventare come i bambini. Accogliere cioè l’amore di Dio con fiducia e semplicità, sapendosi bisognosi del suo aiuto e della sua grazia. L’umiltà e la sincerità del cuore sono essenziali per vivere la fedeltà dell’amore. E quando l’amore viene ferito dalla miseria umana, Dio c’insegna la via per risanarlo: il perdono e la misericordia. Dio perdona sempre l’infedeltà del suo popolo e ci esorta ad amarci e a perdonarci per vivere nel suo amore. Come ci ricorda il Canto Alleluiatico di questa Domenica: “Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi”.

Letizia Franzone