Canto al Vangelo domenica 8 dicembre ( Cf. Lc 1,28.42 )
Alleluia, alleluia. Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te, benedetta tu fra le donne.
Alleluia
Vangelo domenica 8 dicembre ( Lc 1,26 – 38 )
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. Parola del Signore
Riflessione sul vangelo di domenica 8 dicembre
La Liturgia di questa domenica, nella solennità dell’ Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, presenta il brano del vangelo di Luca nel racconto dell’Annunciazione.
Questo brano del vangelo di Luca, ci permette di evidenziare due atteggiamenti di Maria di fronte al dono unico che Lei ha ricevuto da Dio, quello cioè di avere un cuore totalmente libero dal peccato.
Questi due atteggiamenti sono lo stupore e la fedeltà nelle cose semplici nella vita quotidiana. Stupore di fronte alle meraviglie che Dio compie nella propria vita; saper gioire e ringraziare Dio per la fiducia e la tenerezza che ci mostra dandoci dei doni. Ed è anche importante testimoniare con umiltà i doni ricevuti e le meraviglie compiute da Dio nella personale esistenza. Tutto ciò diventa evangelizzazione e incoraggiamento per chi è sfiduciato e dubbioso.
Il secondo atteggiamento, quello cioè della fedeltà alle cose semplici, è la fedeltà quotidiana di Maria nel bene che ha permesso al dono di Dio di crescere in Lei, e a rispondere a Dio il suo “SI” in tutta la sua vita.
La vita del cristiano deve essere una testimonianza di bellezza. Bellezza che scaturisce dallo stupore di fronte alle meraviglie che Dio compie nella propria vita. E bellezza che sgorga dalla fedeltà all’amore vissuta nella semplicità del quotidiano.
Come ricorda il Salmista biblico nel Salmo Responsoriale di questa domenica: “Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie”.
Letizia Franzone