Vangelo domenica di Pasqua / Risorgere nell’amore

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resurrezione

Canto al Vangelo ( Cfr. 1 Cor 5,7 – 8 )
Alleluia, alleluia. Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato: facciamo festa nel Signore.
Alleluia, alleluia

Vangelo domenica di Pasqua ( Gv 20,1 – 9 )

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».

Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.

Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore

Riflessione sul vangelo della domenica di Pasqua

La Liturgia di questa domenica di Pasqua, presenta il brano del vangelo di Giovanni nel racconto della Resurrezione di Gesù.Gesù risorto

Il brano si apre con Maria di Magdala che si reca al sepolcro quando era ancora buio e vede che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Maria di Magdala è la prima discepola dell’annuncio della Resurrezione di Gesù. Si reca al sepolcro  nel primo mattino, mentre gli apostoli erano chiusi in casa per timore di ciò che era accaduto al loro Maestro.

Maria, spinta dal desiderio di stare in qualche  modo accanto al suo Signore invece, esce dalla penombra dell’incomprensione. Giungendo davanti al sepolcro, vide che la pietra era stata tolta. Incomincia così ad intravedere inconsapevolmente, i primi albori della Resurrezione. Con cuore trepidante corre ad annunciare a Pietro e a Giovanni che il sepolcro era vuoto. I due discepoli allora, corrono anch’essi al sepolcro e chinando il capo per entrarvi, videro i teli posti in un luogo a parte: videro e credettero.

Solo dopo che Pietro e Giovanni uscirono fuori dal loro timore, chinando il capo per scendere dentro il sepolcro, hanno potuto vedere i segni del Risorto.

Il Risorto libera dalla morte del peccato

Dentro il cuore dell’uomo vi sono diversi sepolcri: sepolcri di fragilità, di miseria, di peccato che rinchiudono l’uomo nella paura e nel buio. Per iniziare un autentico cammino di conversione, occorre avere la forza donata dall’amore. E anche  l’umile coraggio di chinare il capo per entrarvi e smascherare le diverse tacite menzogne.
Solo allora si può scorgere quel telo della Resurrezione che attende di essere visto e creduto.

Il Risorto scende fino alle profondità dei nostri sepolcri per liberarci dalla morte del peccato e farci risorgere nell’amore. La vita del cristiano non può essere vissuta infatti, nell’ambiguità, nella contraddizione e nell’indifferenza. Ma il cristiano deve liberarsi continuamente da tutto ciò che non è verità evangelica e da tutto ciò che rende mondana la sua vita spirituale.

Il cristiano infatti, è chiamato a rendere grazie a Dio per le sue meraviglie, annunciando con la propria vita e con le sue parole, la bellezza dell’Amore, come ricorda il Salmo Responsoriale di questa domenica. “Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre”.

Letizia Franzone

 

 

 

 

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