Vaticano / In uno storico incontro, Papa Francesco apre il cuore del Presidente cubano Raùl Castro

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Scambio di doni tra Francesco e Castro

“Sono uscito da questo colloquio profondamente segnato dalla sua saggezza, dalla sua modestia e da tutte le sue virtù che conosciamo… Se il Papa continua a parlare così, un giorno ricomincerò a pregare e tornerò nella Chiesa cattolica, e non scherzo”.

Lo storico incontro tra Papa Francesco e Raùl Castro
Lo storico incontro tra Papa Francesco e Raùl Castro

Così il presidente di Cuba Raùl Castro, ha commentato con i giornalisti l’incontro di 55 minuti avuto ieri mattina in Vaticano con Papa Francesco. Secondo gli ingessati media cubani il loro presidente avrebbe addirittura sussurrato all’orecchio del Papa: “Questa è la visita davvero più importante della mia vita”. Parole che vengono non da un uomo qualunque, ma da un signore che la rivoluzione (in armi) l’ha fatta davvero, più di 55 anni fa, anche se all’ombra del più famoso fratello, Fidel Castro. Parole che segnano forse un’altra “rivoluzione”, più sommessa, intima e nascosta: quella nell’anima. Dopo aver ringraziato il Papa per la mediazione con gli Stati Uniti che ha favorito lo storico accordo del 17 dicembre 2014 sul ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi (con la promessa della fine dell’embargo), Castro ha anche affermato che assisterà a tutte le Messe di Papa Francesco, atteso e gradito ospite a Cuba nel mese di settembre, prima di volare negli Usa.

Scambio di doni tra Francesco e Castro
Scambio di doni tra Francesco e Castro

Dopo le due visite precedenti nell’isola caraibica di Giovanni Paolo II nel 1998 e di Benedetto XVI nel 2012 – che hanno favorito il disgelo tra Cuba e l’Occidente e attribuito alla Chiesa cattolica cubana un ruolo importante d’intermediazione tra regime e società cubana -, oggi il Papa latinoamericano con le sue mosse politiche (le lettere a Barack Obama e a Raùl Castro e le negoziazioni segrete) e con la sua capacità di toccare il cuore di chi incontra, segna una pagina nuova nella storia, non solo dal punto di vista politico. I fratelli Castro – entrambi allievi dei gesuiti – hanno avuto l’umiltà di riconoscere ai Papi incontrati la loro grande autorità morale. Pur senza rinnegare i fondamenti del comunismo – che a suo avviso ha tratti comuni con il cristianesimo nell’attenzione data ai poveri – Raùl Castro ammette oggi che una voce ha parlato in profondità alla sua anima e l’ha toccata. Se l’ideologia – qualunque sia – finisce per mostrare prima o poi i suoi limiti ineluttabili, è la verità luminosa espressa dai cuori l’unica capace di far incontrare gli uomini.

(Fonte: AgenSir)

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