In occasione del ventennale del Serra Club di Acireale, il presidente Alfio Cristaudo presenta alla comunità acese i progetti in occasione dell’anniversario dell’associazione. Vera Pulvirenti, segretaria, co-socio fondatore e quarta presidente del club, ci consegna preziosi aneddoti dei primi anni. Ricorda: “Quando Mons. Gristina mi chiamò per fondare il club non mi sembrò vero”. Il Serra è un’associazione cattolica, promotrice delle vocazioni fondamentali della vita, specialmente il sacerdozio. Il club affonda le sue lontane radici nel continente americano, dal frate missionario Junìpero Serra, da cui prende il nome. Da anni si impegna nella diffusione della cultura cristiana sul territorio, con quattro sedi in Sicilia.
Anniversario / Il ventennale del Serra Club di Acireale: un po’ di storia
“Il primo Serra Club nasce a Seattle, nel 1935, ad opera di quattro laici americani. Questi avvertirono già allora la carenza vocazionale e pensarono che ‘non ci fosse eucarestia senza un sacerdote’. Poiché lì era molto sentito il nome del sacerdote Junipero Serra, frate francescano partito nel Settecento da Palma di Majorca, da questi prese il nome. Padre Junipero giunse in Messico, poi attraversò la California. Iniziò a chiamare le missioni con i nomi dei santi, quindi San Diego, Santo Domingo, San Carlos, Los Angeles, denominato ‘el Camino Real’.
Lì nacquero le comunità, attorno alle quali si crearono le città che mantennero i nomi dei santi. E’ tanto osannato da essere l’unico religioso presente nella Hall of Fame di New York, insieme ai più grandi uomini dell’America. Papa Francesco lo canonizzò nel 2015, malgrado lo scetticismo di alcuni per l’assenza di miracoli attribuitigli. Il Pontefice rispose che la sua opera fu tanto grande che non occorressero miracoli per canonizzarlo” ci racconta la dottoressa Pulvirenti.
Anniversario / Il ventennale del Serra Club di Acireale: Le origini nel territorio nelle parole di Vera Pulvirenti
“Vent’anni fa, in febbraio, ricevetti la chiamata da Mons. Salvatore Gristina, allora vescovo di Acireale. Rimasi molto sorpresa da quella telefonata, tanto quasi da non crederci! Ci incontrammo e mi annunciò il suo progetto sul Serra, che io sconoscevo. Mi apparve ad impatto distante dal mio ambito di provenienza. Al tempo, ero infatti uscente dalla FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arte Professioni e Affari), quindi da un’esperienza di stampo socio-culturale. Lì ebbi modo di stringere in diverse occasioni collaborazioni con il vescovo, per i concerti in cattedrale ad esempio. Grazie a questa conoscenza pregressa mons. Gristina mi ricontattò. Accettai perché mi affascinò il tema della ‘cultura delle vocazioni’, in particolare il sostegno ai seminaristi e ai sacerdoti. Lui già era reduce dalla collaborazione con il preesistente Serra Club di Palermo, ormai prossimo al quarantennale”.
Il “triumvirato”: primo nucleo del Serra Club di Acireale
“Mons. Gristina auspicava che il club, sin dagli albori, rendesse ‘un buon indirizzo’. Quando ci convocò, a febbraio, guardava già a Paolo Nicolosi, la cui famiglia Nicolosi era proprietaria della Chiesa della Madonna dell’Indirizzo (ecco perché la battuta correlata). Mons. Gristina si affidò a lui per avviare al meglio l’operato del club e inaspettatamente, per ‘portare armonia’, mi nominò. Alludendo al bisogno di qualcuno che si occupasse della burocrazia e degli incartamenti fece riferimento ad Orazio Esterini. Al nostro ‘triumvirato’ affidò il compito di ‘gettare le basi’ per la fondazione del club. Ci fu poi l’iter burocratico: telefonammo a Roma, alla segreteria nazionale. Progressivamente si unirono altri soci. Faremo a maggio vent’anni in ricorrenza della consegna della Charter d’incorporazione rilasciata dalla sede del Board del Serra International di Chicago”.
Anniversario / Il ventennale del Serra Club di Acireale: portare un vento di cambiamento
“Reduce dall’esperienza alla FIDAPA, cercai subito di ampliare l’iniziativa, ma venni inizialmente un po’ frenata. Il mio scopo era propagandare, farci conoscere. Oggi la cultura è quella di aprirci all’esterno, di andare nelle parrocchie di frontiera, dai sacerdoti anziani, nelle scuole”. Perché si apra un club occorre il sostegno della diocesi, in accordo con il vescovo”. Precisa “Quando ero governatore, non in tutti i casi ho trovato il favore dei vescovi, talvolta restii. Noi abbiamo tante diocesi in Sicilia e in Calabria, eppure in Sicilia i club si trovano solo a Palermo, Caltagirone, Catania e Acireale. In Calabria c’è a Reggio Calabria e a Rossano Calabro”.
Anniversario / Il ventennale del Serra Club di Acireale. Il Serra club di Acireale vicino ai ragazzi
“Il Serra Club arrivò in Italia negli anni Cinquanta. La prima sede fu inaugurata a Genova per iniziativa del Cardinal Giuseppe Siri, che conobbe la realtà del club in America. Sin dalle origini si presenta come un club service a tutti gli effetti, ma con finalità differenti perché al sostegno delle vocazioni sacerdotali. Le attività si svolgono in seminario e soprattutto, con i seminaristi. Noi siamo amici dei ragazzi e dei sacerdoti. Loro sanno che possono contare su degli amici ed è questa la vera ricchezza. Non sono soli. Talvolta la famiglia non li aiuta, tenta di distoglierli dal loro cammino e noi li siamo vicini” spiega la dottoressa Pulvirenti.
Quali sono le attività in programma per festeggiare la ricorrenza del ventennale del Serra Club?
“Abbiamo già tenuto una conferenza il 6 dicembre presso i locali del Seminario Vescovile di Acireale. Proseguiremo con altre attività nel mese di febbraio. Si parlerà del cammino sinodale con don Vittorio Rocca. Sono previste anche altre attività coi seminaristi e momenti di preghiera insieme alle parrocchie. A maggio ci sarà la celebrazione del ventesimo anno di attività del Serra Club di Acireale. Questo è il programma generale, poi ci sarà nei prossimi mesi qualcosa di più puntuale” spiega il presidente Alfio Cristaudo.
Come vorreste aprirvi maggiormente alla città per far conoscere il vostro contributo all’interno della diocesi locale?
Il presidente annuncia: “Con il vescovado abbiamo preso contatti statuari, accanto alle attività proprie del seminario. Ci saranno momenti importanti come il cammino sinodale, la Giornata per la comunicazione e spazi di incontro con le altre associazioni cattoliche della diocesi. Questo per integrarci anche con le varie rappresentanze cattoliche”. La dottoressa Vera Pulvirenti sottolinea l’importanza di farsi conoscere mediante gli incontri nelle scuole. “E’ lì che bisogna seminare bene questa cultura vocazionale. Qualcuno ci confonde per un movimento di preghiera. No, noi siamo come gli altri club, ma abbiamo come obiettivo il sostegno ai giovani seminaristi e anche ai preti anziani. Più generalmente sosteniamo le vocazioni”.
Graziana Caruso