E’ stato un incontro particolare con la poesia, quello svoltosi nella Sala Stampa del Palazzo di Città. Protagonisti una ottantina di ragazzi e ragazze di quattro scuole medie acesi, accompagnati da docenti e dalle dirigenti scolastiche del “Primo istituto comprensivo” e dell’istituto “Vigo Fuccio – La Spina”, prof.ssa Maria Castiglione, dell’istituto “Galileo Galilei”, prof.ssa Josephine Scavo e dell’istituto “Giovanni XXIII”, prof.ssa Alfina Bertè.
L’occasione è stata data dai “Versi di pace”, una raccolta di poesie pubblicata da “La Voce dell’Jonio”, testata giornalistica cattolica, casa editrice e associazione che promuove cultura nel territorio.
L’idea dell’incontro è stata del vicesindaco e assessore alla Pubblica istruzione, dott.ssa Palmina Fraschilla. L’organizzazione, anzi la cura, della responsabile dell’ufficio comunale per il diritto allo studio, dott.ssa Carmela Borzì.
Giuseppe Vecchio spiega l’iniziativa “Versi di pace”
A rappresentare e spiegare l’iniziativa il direttore de “La Voce dell’Jonio”, Giuseppe Vecchio, e la prefatrice del libro, prof.ssa Carmela Tuccari, poetessa.
Il sindaco, ing. Stefano Alì, prima, e gli assessori alla Cultura a e agli Affari istituzionali, dott. Fabio Manciagli e avv. Mario Di Prima, poi, hanno sottolineato l’impegno del Comune in campo culturale. E, in specie, l’appoggio che l’Amministrazione dà a quanti, tra associazioni e gruppi, propongono eventi formativi, importanti sul piano delle conoscenze personali e della crescita culturale e sociale della comunità cittadina.
Il giornalista Giuseppe Vecchio ha illustrato brevemente l’iniziativa, che si inquadra nella mission de “La Voce dell’Jonio” al servizio del territorio, secondo l’ispirazione del fondatore della testata, prof. Orazio Vecchio: informare per formare.
“Scoppiata la guerra in Ucraina – ha affermato il giornalista – abbiamo lanciato l’idea dei nostri “Versi di pace”. Con essi intendiamo svolgere la nostra parte, piccola, se si vuole, ma significativa, per formare coscienze che aborriscano la guerra e ogni forma di violenza. E costruiscano ad ogni livello, a cominciare dalla famiglia e dalla scuola, legami e atteggiamenti di rispetto, serenità, appunto, pace.
Questo libro – ha aggiunto – vuole essere strumento di riflessione e dibattito”.
Adesioni all’iniziativa da tutta Italia
Il giornalista Vecchio ha indicato, infine, i caratteri popolare e democratico dell’iniziativa che, non prevedendo concorso, pone tutti sullo stesso piano. La prof.ssa Carmela Tuccari ha evidenziato come questa pubblicazione abbia segnato un passo avanti rispetto alla consorella raccolta di voci dalla pandemia, dal titolo “Non vedo l’ora”, pubblicata due anni fa. “Abbiamo avuto, infatti, adesioni da ogni parte d’Italia. E abbiamo avuto opere realizzate da intere scolaresche – ha osservato la prof. Tuccari – a conferma della valenza pedagogica e culturale dell’iniziativa”.
La Tuccari ha detto che sono un centinaio le poesie che fanno parte della raccolta, i cui autori sono di ogni età, dai bambini di scuola elementare agli ultraottantenni. Tra loro ci sono poeti già noti e altri che si cimentano per la prima volta a scrivere in versi.
Momenti significativi sono stati quelli che hanno visto, presentati da Carmela Borzì, ragazzi e ragazze declamare alcune poesie scelte dalla raccolta da loro stessi, mostrando sensibilità e consapevolezza.
Ad animare l’evento per la parte musicale, Gesuele Sciacca e Daniela Greco, che hanno proposto motivi di Fabrizio De Andrè. Nonché “Il trio”, due violinisti ed un’arpista, composto da Martina Ferlito, Antonino Francesco Blanco e Venera Rapisarda. Il senso della manifestazione è stato illustrato, al termine, dal vicesindaco Fraschilla, che ne ha sottolineato soprattutto il valore educativo.