La gara delle conferme, dopo il convincente pareggio di venerdì scorso contro la Spagna, si è tramutata in un pericoloso boomerang per l’Italia: nella partita che avrebbe dovuto sancire la definitiva crescita degli azzurri, dando alla Nazionale del condottiero Conte una maggior legittimazione anche in vista dei prossimi Europei di calcio in Francia, capitan Buffon e compagni sono naufragati al cospetto dei Campioni del Mondo tedeschi. Quattro a uno il punteggio finale, frutto di un dominio netto e incontestabile della Germania in ogni settore del campo: Joachim Loew si è dimostrato sapiente stratega, schierando un 3-4-3 che ha avuto l’intento primario di bloccare il moto perpetuo di Florenzi e Giaccherini, costringendo l’Italia a imbottigliarsi per vie centrali.
Le scelte di Conte, stavolta, non hanno pagato. Thiago Motta e Montolivo, in primis, sono troppo simili per coesistere a metà campo: una squadra “operaia” come la nostra Nazionale non può permettersi di giocare senza neanche un incontrista nella zona nevralgica del terreno di gioco. Zaza e Bernardeschi poi, che tanto bene avevano fatto contro gli spagnoli, forse favoriti dalle maglie difensive molto larghe delle Furie Rosse, sono stati neutralizzati dalla retroguardia dei padroni di casa. “Abbiamo incontrato i più forti, dando tutto: c’è un gap da colmare, adesso faremo le nostre valutazioni cercando di portare i giocatori migliori“: queste le parole di Antonio Conte al termine di una partita che, con tutta probabilità, ha finito per diminuire le certezze costruite in questi mesi e rafforzate dall’1-1 con la Spagna.
I primissimi minuti dell’Allianz Arena, però, avevano fatto sperare tutt’altro esito: l’Italia, sulla falsariga dell’incontro precedente, è scesa in campo decisa, senza timori reverenziali, tenendo ottimamente il campo: l’equilibrio, spezzato dal destro di Kroos al 24′, ha spento le luci sugli azzurri. La Germania ha avanzato il baricentro, ispirata dalla regia di Ozil e dal moto perpetuo del tridente Draxler-Muller-Gotze, mandando in bambola una retroguardia salvata in un paio di occasioni dai fondamentali recuperi di Darmian. Il 2-0, arrivato al 45′, è stata la mazzata definitiva: Muller ha crossato, mettendo Gotze in condizione di anticipare di testa gli incerti Darmian e Florenzi, battendo Buffon.
Nella ripresa la musica non è cambiata: l’Italia ha abbozzato una reazione rendendosi pericolosa con Montolivo, ma al 60′ i tedeschi hanno fatto tris: Draxler è andato via a Bonucci (infortunatosi nell’occasione) e ha servito Hector che, da sinistra, ha freddato Buffon. I cambi sono serviti a poco, solo El Shaarawy è riuscito a dare un pizzico di vivacità in più all’attacco italiano. Alla mezz’ora, il poker è servito grazie al rigore di Ozil, procurato da un affondo di Rudi che, entrato in area, è stato atterrato da Buffon. Proprio El Shaarawy, a 7′ dalla fine, ha reso meno amara la sconfitta con una bella conclusione di destro che ha superato l’altrimenti inoperoso Ter Stegen.
Il 4-1 dell’Allianz Arena, inutile negarlo, è una sconfitta che fa male: serve a ricordare, se mai ce ne fosse bisogno, la differenza esistente tra gli azzurri e le nazionali che attualmente dominano la scena continentale (e non solo). Guai ad abbattersi, però. Da qui al 13 giugno, esordio dell’Italia all’Europeo contro il temutissimo Belgio, è lecito attendersi una squadra che nell’atteggiamento e negli uomini (almeno in parte) sia solo lontana parente di quella vista stasera: troppo sbiadita e giù di tono, per essere vera.
Giorgio Tosto
Tabellino:
MARCATORI: Kroos 24’, Götze 45’, Hector 60’, Ozil 75’, El Shaarawy 83'.
ITALIA (3-4-3): Buffon; Darmian, Bonucci (19’ s.t. Ranocchia), Acerbi; Florenzi (16’ s.t. De Silvestri), Montolivo, T.Motta (23’ s.t. Parolo), Giaccherini (23’ s.t. El Shaarawy); Bernardeschi, Zaza (33’ s.t. Antonelli), Insigne (dal 23’ s.t. Okaka). Allenatore: Conte.
GERMANIA (3-4-3): Ter Stegen; Rudiger, Mustafi, Hummels; Rudy, Ozil, Kroos (45’ s.t. Kramer), Hector (40’ s.t. Ginter); Muller (23’ s.t. Can), Ozil, Draxler (40’ s.t. Volland); Götze (16’ s.t. Reus). Allenatore: Löw.
ARBITRO: Drachta (Aut).
Ammoniti: Giaccherini, Mustafi e Hummels