Mancano meno di 100 giorni all’inizio del Giubileo Ordinario 2025 indetto da Papa Francesco con la Bolla Spes non confundit (“la speranza non delude”) che si aprirà il prossimo 24 dicembre 2024 e si chiuderà il 28 dicembre 2025. Le Porte Sante saranno aperte esclusivamente nelle quattro Basiliche papali di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura. Una nota del Dicastero per l’Evangelizzazione ha ribadito che, nonostante richieste pastorali per estendere l’apertura ad altre chiese, si seguiranno le indicazioni contenute nella Bolla Papale. La Porta Santa di San Pietro sarà inaugurata il 24 dicembre stesso, seguita dalle altre tre Basiliche entro gennaio 2025.
Per volontà del pontefice, i due anni precedenti all’Anno Giubilare sono stati dedicati rispettivamente alla riflessione sull’insegnamento conciliare e alla preghiera. L’anno del Concilio si è aperto l’11 ottobre 2022 in occasione del 60° anniversario dall’apertura del Concilio Vaticano II. L’anno della preghiera ha invece avuto avvio il 21 gennaio 2024. Quest’ultimo ha rappresentato per i fedeli l’anno dedicato a «una grande sinfonia di preghiera per recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo» (Papa Francesco). Un periodo in preparazione all’Anno Santo volto a promuovere la preghiera individuale e comunitaria. Grazie anche a sussidi e strumenti messi a disposizione dal Dicastero per le diocesi.
Verso il Giubileo 2025 / Cos’è?
Dall’ebraico yōbēl, letteralmente corno di montone, il cui suono annunciava il giorno dell’espiazione (Yom Kippur), il Giubileo è per i cristiani l’Anno Santo della piena remissione di grazia e riconciliazione con Cristo. Un’occasione per ristabilire il corretto rapporto con Dio, con gli altri e con il Creato. L’Anno Santo è il tempo in cui si sperimenta la santità di Dio che ci trasforma. Il momento più significativo di tutto il Giubileo è la concessione dell’Indulgenza Plenaria, che “intende esprimere la pienezza del perdono di Dio che non conosce confini”.
Secondo la tradizione il Giubileo è indetto attraverso una Bolla Papale, documento ufficiale che porta il sigillo del Papa, solitamente scritto in latino e che prende il titolo delle prime due parole del documento. La Bolla indica la data di inizio e di termine dell’Anno Santo, le modalità attraverso cui è possibile ottenere l’indulgenza e considerazioni su cui ogni cristiano è invitato a riflettere. Questa è emanata l’anno precedente in corrispondenza con la solennità dell’Ascensione.
Verso il Giubileo 2025 / Papa Francesco: “pellegrini di speranza sulle orme della Parola”
Il Giubileo Ordinario 2025, indetto da Papa Francesco con la Bolla Spes non confundit ha come obiettivo quello di infondere un messaggio di speranza. Non a caso il Papa si rivolge ai fedeli come pellegrini di speranza. Quella stessa speranza che è dentro ognuno di noi come desiderio e attesa del bene. «Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza. La Parola di Dio ci aiuta a trovarne le ragioni» scrive il Santo Padre. In preparazione al Giubileo si sono formate sei commissioni ciascuna con il proprio compito. La commissione pastorale che ha il ruolo di curare le celebrazioni giubilari per un maggiore coinvolgimento dei fedeli.
La commissione culturale che si occuperà di curare le attività culturali come mostre, concerti e rassegne cinematografiche. A occuparsi del piano informativo e comunicativo invece ci penserà la commissione per la comunicazione, un gruppo di giornalisti di varie testate, accademici ed esperti dei nuovi media. La commissione ecumenica ricopre un ruolo di supporto al Dicastero nell’organizzazione di attività e celebrazioni. C’è poi un comitato tecnico per la gestione logistica delle Basiliche, la sicurezza, la sanità e i volontari. Infine, le commissioni allargate formate dai delegati delle Diocesi d’Italia e dai referenti delle Conferenze Episcopali del mondo.
Giubilei nella storia
La prima indulgenza giubilare della storia fu indetta da Papa Bonifacio VIII il 22 febbraio del 1300 con la Bolla Antiquorum habet. Il Sommo Poeta nella Divina Commedia descrive, in quell’occasione unica, l’accorrere di una grande folla nel canto XVIII dell’Inferno. Dopo questo primo Anno Santo, le celebrazioni giubilari furono fissate ogni 100 anni. Fu poi papa Clemente VI nel 1343 a ridurre il periodo a ogni 50 anni.
Nel 1470, Papa Paolo II, ridusse ulteriormente il periodo a ogni 25 anni con la Bolla Ineffabilis Providentia, dove per la prima volta apparve il termine Giubileo. Tuttavia, nella storia ci sono state tante ricorrenze straordinarie. Un esempio è l’Anno Santo del 1933 indetto da Pio XI nella ricorrenza dei 1900 anni dalla morte di Gesù. O ancora il Giubileo della Misericordia del 2015 indetto da Papa Francesco. L’Anno Santo che ci attende è invece un Giubileo Ordinario. Questo sarà per noi cristiani un’occasione per rinnovare la nostra fede, riscoprire il valore della riconciliazione e lasciarci guidare dalla speranza. Pellegrini insieme sulla strada tracciata dalla Parola di Dio.
Mariachiara Caccamo