La richiesta è arrivata a sorpresa, circa tre mesi fa. E di fronte a certe proposte non ci si può tirare indietro. “Non nascondo che inizialmente sono
stato tentato di rifiutare, e ho anche provato a farlo, ma poi ho accettato con piacere” rivela fra’ Giulio Michelini, il frate minore che insegna Nuovo Testamento all’Istituto Teologico di Assisi ed è stato chiamato dal Papa a guidare gli Esercizi spirituali della Curia romana dal 5 al 10 marzo nella “Casa Divin Maestro” di Ariccia. Fra Michelini, che ha conseguito il dottorato in teologia biblica con uno studio su Matteo, partirà proprio dalle ultime pagine dell’evangelista per meditare sulla “Passione, morte e risurrezione di Gesù”.
Perché ha scelto il Vangelo di Matteo?
Anzitutto perché è il testo che leggiamo in quest’anno liturgico. E poi mi sento a mio agio con Matteo. Volevo presentare qualcosa che conoscessi bene. Ho scritto un commentario sul suo Vangelo che ho donato al Papa quando è venuto ad Assisi nel 2013. È un racconto che sento particolarmente vicino. Alcuni temi affrontati da Matteo, poi, sono caratteristicamente ebraici. Ho avuto modo di studiare con i rabbini a Gerusalemme e ritengo sia il Vangelo più centrato su questo aspetto.
Cosa orienterà le meditazioni?
Seguirò il testo. Un esegeta non può discostarsene, per non correre il rischio di interpretare a proprio piacimento. Ho accettato questa predicazione perché parlando di Gesù, e spiegando di nuovo la sua Passione secondo quello che scrive il primo evangelista, sono sicuro di non sbagliare. Non mancherò di fare una serie di riferimenti alla Galilea, luogo particolarmente caro alla cristianità.
Come saranno organizzati gli esercizi?
Le riflessioni dureranno circa 40 minuti, al mattino e alla sera. In totale saranno nove.
Il loro obiettivo è dare materiale di approfondimento per il resto degli esercizi. Sono un punto di partenza. Poi al Papa e a ciascun partecipante verranno lasciate tre domande, che ciascuno mediterà durante il giorno. La lettura della passione, morte e resurrezione di Gesù sarà quasi completa.
Saranno proposti anche altri brani?
Due testi verranno letti durante i pasti. Papa Francesco, infatti, ha scelto il silenzio per gli esercizi spirituali, ma il momento del convivio sarà accompagnato dalla breve lettura di un paio di pagine che poi lascerà spazio alla musica.
Il primo libro è di un confratello, fra Ibrahim Alsabagh, e si intitola “Un istante prima dell’alba”. Sono cronache di guerra e di speranza da Aleppo: mi sembrava bello portare all’attenzione del Santo Padre e della Curia romana una realtà tanto drammatica toccata dalla fede.
E poi proporrò una raccolta di testi mariani, curati dalla Comunità di Bose, che procede dai padri della Chiesa ai teologi contemporanei. Di Maria, infatti, si parla poco o niente nel racconto della passione di Matteo. E non potevamo fare a meno di riferirci a lei.
L’attualità, dunque, troverà spazio in questo tempo di meditazione con il Papa?
Passione, morte e resurrezione riguardano ogni uomo. Penso alle persone che si trovano nel Getsemani, ai malati gravi e a quelli terminali. Penso a quanti si trovano nel dubbio di non sapere cosa fare della propria vita. In qualche modo, Gesù è colui che nel Getsemani ha accettato la propria morte. Il suo arresto sul monte degli Ulivi è la violenza perpetrata ai danni di un innocente. E quante sono le vittime della guerra e delle migrazioni ai nostri giorni.
Riccardo Benotti