In preparazione alla Pasqua, si svolgevano un tempo gli “esercizi spirituali”. Una tradizione secolare che si articolava in tre giorni di meditazioni, riflessioni, preghiere.
Si svolgevano in chiesa anche con particolari momenti di meditazione e si concludevano con la confessione, come prescritto dalla norma del Catechismo.
Il recente lockdown ha suggerito per le associazioni una formula di “esercizi spirituali a distanza”, come una normale video-conferenza con dibattito e approfondimento dei temi trattati.
Nella diocesi di Roma esercizi spirituali a distanza
Appare veramente originale il progetto adottato nella diocesi di Roma. Qui il vescovo ausiliare delegato per la Pastorale familiare, mons. Dario Gervasi, ha predisposto un “percorso per accompagnare i fedeli verso la Pasqua” attraverso la proiezione di cinque film della durata di circa venti minuti ciascuno.
“Il deserto”, “La luce”, “La casa del Padre”, “L’amore di Dio” e “Il chicco di grano”. Sono i titoli dei cinque film doc live realizzati da Giuseppe Aquino, regista di cinema, teatro e televisione.
“Questi brevi film, spiega monsignor Gervasi, nascono dal desiderio di ascoltare la vita delle famiglie direttamente dalle loro parole, in particolare nel tempo del Covid. E di capire anche come la Parola di Dio ascoltata in famiglia, illumini il percorso.
Si comincia con la storia della famiglia abbinata a ciascuno dei cinque Vangeli che scandiscono il cammino della Quaresima.
È stato ritenuto un modo per valorizzare il fatto che la Parola di Dio può essere letta insieme attivando una capacità particolare di ascolto, nella famiglia in quanto piccola comunità.
Nei film scelti, varie storie. Quella di una famiglia siriana accolta in una parrocchia della periferia di Roma e quella di una giovane donna rimasta vedova con tre figli.
La storia di una coppia lontana dalla fede che vi si è poi avvicinata grazie all’incontro con un parroco, e quella di due coniugi in difficoltà.
Esercizi spirituali a distanza: incontrare, meditare, dialogare
Ecco il nuovo modo di “incontrare”, “meditare”, “dialogare”.
Su questo modello, a scuola alcuni anni fa abbiamo realizzato anche “corsi per i genitori”. Rileggendo l’emergenza educativa attraverso la proiezione di film che descrivevano le ansie dell’uomo e della donna “in carriera”. E anche la crisi familiare, il destino dei figli senza il papà o senza la mamma e per finire, la gioia di una famiglia che si ricompone.
Si aggiorna, così, il linguaggio della comunicazione che attraverso l’immagine filmica parla e penetra nel cuore dell’uomo contemporaneo, irretito dalle seduzioni della cultura materialista. Vengono sollecitati pensieri e sentimenti che, nel dibattito a commento della proiezione, promuovono stimoli nuovi per “agire secondo i valori enunciati”.
Un esempio di cammino “di conversione” e di rinnovamento anche nei metodi della pastorale. Le pareti della Chiesa si allargano ed entrano negli spazi domestici, rendendo la casa “una piccola chiesa”, dove si prega e si ascolta la Parola.
Giuseppe Adernò