Verso la Pasqua / Sabato 1 aprile proiezione del documentario “La Settimana Santa a Randazzo… tra fede, folklore e pietà popolare”, realizzato da 11 ragazzi

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In occasione della Settimana Santa, a Randazzo, si svolge un numero cospicuo di processioni. Sono vissute con grande partecipazione da chi ne è protagonista attivo, i membri delle varie confraternite, ma non meno da tutta la cittadinanza. Il loro significato è innanzi tutto religioso, ma non possono essere trascurate la valenza culturale e quella folkloristica, come sempre accade in queste nostre feste.
Quest’anno 11 ragazzi di età compresa tra i 16 e i 23 anni hanno sentito il desiderio di realizzare un documentario, dal titolo “La Settimana Santa a Randazzo…tra fede folklore e pietà popolare”. Il documentario, che è stato realizzato utilizzando le riprese della Pasqua 2016, verrà proiettato per la prima volta domani, sabato 1 aprile nella sala consiliare Falcone Borsellino, del Comune di Randazzo. La durata del filmato è di circa 90 minuti, ma, come spiegano Gianluca Franco e Antonino Gullotto, due dei ragazzi che lo hanno realizzato e che abbiamo intervistato, è stato necessario un massiccio lavoro di scrematura per accorciarlo così tanto.
Ripercorriamo assieme la Settimana Santa a Randazzo, che si apre con la processione del lunedì Santo, organizzata dalla confraternita dell’Addolorata, della chiesa di San Pietro. Segue la processione del martedì Santo, ad opera della confraternita dell’Annunziata, facente parte dell’omonima chiesa. Il mercoledì Santo vengono preparate le varette del Crocifisso e dell’Addolorata nella chiesa di San Pietro, dove restano esposte. Il giovedì Santo vengono allestiti i sepolcri. Venerdì Santo si svolgono ben due processioni: quella della mattina, dell’ Arciconfraternita SS Crocifisso di San Martino, e quella serale, che vede partecipare tutto il clero e le confraternite di tutte le parrocchie, organizzata dalla confraternita dell’Addolorata. Il sabato mattina è la volta dell’Arciconfraternita delle SS anime del purgatorio della parrocchia di San Nicola.

– Quanto tempo ha richiesto la preparazione di questo documentario?

“Abbiamo lavorato alla realizzazione del documentario, per tutto l’anno, durante il nostro tempo libero. In una previsione ottimistica, pensavamo di proiettarlo durante l’estate randazzese. Successivamente abbiamo realizzato che il lavoro avrebbe richiesto molto più tempo, e quindi abbiamo dovuto rinviare. Il periodo della Quaresima ci è sembrato il migliore per proiettarlo”.

-Come è nata l’idea di realizzare questo documentario e qual è stato il motore iniziale?

“‘E un’idea nata da due o tre di noi, e alla quale hanno aderito con grande entusiasmo tutti i partecipanti. Il nostro primo intento era senza dubbio quello di consegnare un documento ai randazzesi, che rimanesse a memoria di questa fortissima tradizione. Infatti abbiamo deciso di donare una copia del filmato ad ogni parrocchia in modo tale che possa essere conservata nei loro archivi” risponde Gianluca Franco. “Non meno importante l’intento di far riscoprire ai Randazzesi la fede con la quale, sin da quando esistono, queste manifestazioni religiose sono state vissute”. “Inoltre è stato il nostro modo per far conoscere la nostra Settimana Santa fuori dalle mura di Randazzo. ‘E stato un modo per pubblicizzare un evento che merita di essere valorizzato” aggiunge Antonino Gullotto.

-Come è strutturato il documentario?

“Le riprese sono state montate rispettando l’ordine cronologico con cui si susseguono gli eventi: dal lunedì al Sabato Santo. Per ogni giornata abbiamo dedicato spazio sia alle funzioni liturgiche che alla componente organizzativa che le precede. Una voce fuori campo, quella di Giorgia Astone, commenta gli eventi che meritano una spiegazione. La scelta del sottofondo musicale, invece è stata opere di altri due ragazzi, Ludovico Camarda e Mattia Cantali”.

-Chi altri ha preso parte alla realizzazione del documentario? 

“Gli altri ragazzi sono: Francsco Spartà, Carmelo Monforte, Giuseppe Leta, Salvatore Sangani, Gaetano Grillo e Salvatore D’amico. Ma è soprattutto al parroco di Santa Maria, don Domenico Massimino e al dottor Salvatore Rizzeri, che va il nostro ringraziamento per essersi prestati a commentare le funzioni dal punto di vista liturgico e storico, rispettivamente. Ringraziamo anche il Comune per aver collaborato alla realizzazione delle locandine, e le parrocchie tutte per averci supportato in ogni modo, a partire dalla messa a disposizione dei locali in cui riunirci per lavorare”.

-Dal punto di vista storico vengono evidenziate differenze tra la Settimana santa, così come si presenta ora, e quella degli anni precedenti?

“Sì, essendo una tradizione popolare, ha subìto alcune modifiche nel tempo. La modifica forse più vistosa è stata lo slittamento della processione dell’ Arciconfraternita di San Nicola, da giovedì a sabato Santo. Un cambiamento che ha un suo rigore logico, visto che viene portato in processione Cristo defunto, la cui esposizione giovedì Santo, come tutti sappiamo, non rispettava la corretta sequenza degli episodi della morte e risurrezione di Gesù Cristo”.

Annamaria Distefano