Nel panorama politico acese si è affacciato, in vista delle prossime elezioni comunali, un comitato civico denominato CambiAmo Acireale che si è presentato alla città con un programma ambizioso ed articolato, scritto da cittadini competenti che si sono distinti in questi anni per l’impegno professionale e civico profuso all’indirizzo della società civile, che manifestano il sogno di un rinnovamento dell’azione politica e quindi delle condizioni socio-economiche, attraverso il segno della loro esperienza e della voglia di riscattare una comunità rassegnata e delusa da tanti anni di pessima amministrazione dove è mancato un disegno politico volto al bene comune, al rafforzamento dell’identità culturale, all’investimento sul patrimonio paesaggistico, storico, culturale, monumentale, certamente rilevanti, per promuovere attività economiche diffuse, compatibili, efficaci ed efficienti.
Per molti anni, invece, la città è indietreggiata su tutti i fronti : chiuse le famose Terme, dove persino il grandissimo compositore tedesco Riccardo Wagner trascorreva i soggiorni estivi; il centro congressi più grande della Sicilia “La Perla Jonica”, stesso destino per l’Hotel Excelsior; fallita la storica società calcistica; trascurata la Biblioteca Pinacoteca Zelantea, ricchissima di opere e documenti così come l’Archivio Storico; mortificato il commercio, l’artigianato, e l’agricoltura locale; ignorate le intelligenze della comunità; mai convolta in attività di formazione e promozione del territorio la prestigiosa Scuola della Pubblica Amministrazione che difatti rischia di essere trasferita; devastato il territorio ad alta vocazione turistica con la costruzione di quartieri sciatti ed anonimi, creando una serie estesa di periferie; trascurato il verde pubblico, gli splendidi e rigogliosi parchi comunali ora ridotti in spelacchiati spazi inutilizzati dai cittadini; non esiste controllo del territorio da tempo lasciato in mano a venditori ambulanti che sostano ovunque senza regole, agli automobilisti spericolati che hanno reso le strade pericolose con un incremento esponenziale degli incidenti a carico dei pedoni, ad una microcriminalità sempre più pervasiva; l’economia è in ginocchio senza prospettive.
Il Comitato CambiAmoci parte da questa analisi del territorio, dallo studio delle problematiche presenti, per proporre una diversa rotta nella quale puntare decisi per impedire il declino della città. Obiettivi concreti contenuti in un progetto certamente ambizioso ma fattibile, assolutamente necessario per risollevare le sorti di Acireale.
Il progetto è stato presentato attraverso i canali multimediali, per raggiungere quante più persone possibile, ed ha riscosso un notevole apprezzamento da moltissimi cittadini che hanno rilevato e manifestato sentita approvazione per le innovazioni proposte nel campo della tutela dell’ambiente, della valorizzazione delle risorse, dell’impiego di energie pulite, dell’attenzione alla qualità della vita, di regole per la trasparenza ed efficacia delle attività della Pubblica Amministrazione, della riqualificazione del territorio partendo dal centro storico ed interessando le periferie e le trascurate frazioni, di una nuova concezione di sviluppo che tende ad esaltare le nostre risorse ambientali, monumentali, che possono diventare il volano dell’economia locale attraverso una promozione turistica di alto livello.
Il Comitato ha voluto mettersi all’ascolto delle proposte della gente al punto che nel programma sono state inserite le proposte di centinaia di cittadini che hanno dato il loro contributo propositivo.
Con la scelta del candidato sindaco attraverso le primarie, che ha visto la partecipazione di quasi settemila cittadini la cui maggioranza ha decretato la vittoria del giovane ingegnere Roberto Barbagallo, già consigliere comunale eletto con il maggior numero di consensi nelle file dell’on. Nicola D’Agostino, sugli altri candidati Nando Ardita, Francesco Fichera, Adele D’Anna, il Comitato ha voluto dare la parola alla comunità, promuovendo la cultura della cittadinanza attiva e del cambiamento che viene proposta dal basso, cioè dalla società civile, senza la quale non esiste rinnovamento e quindi democrazia.
Bisogna dare atto che l’iniziativa ha permesso il coinvolgimento di numerose personalità della società civile che hanno poi formato il Comitato stesso, lasciando loro l’iniziativa di elaborare un programma per la rinascita della città, un programma partorito da esperienze concrete, credibili, per progetti concreti, fattibili, certamente utili per la rinascita di Acireale.