Una danza di guanti bianchi. È la prima volta che le note degli inni nazionali vengono accompagnate da un movimento lento, ritmato, quasi una danza compiuta da giovani che hanno voluto così dare il benvenuto in Ecuador a Papa Francesco. Poi una ragazza che si toglie la sua fascia tricolore e la mette al collo di Papa Francesco
Una danza di guanti bianchi. È la prima volta che le note degli inni nazionali vengono accompagnate da un movimento lento, ritmato, quasi una danza compiuta da giovani che hanno voluto così dare il benvenuto in Ecuador a Papa Francesco. Il luogo è l’aeroporto di Quito; l’orchestra sinfonica rigorosamente in nero, unica nota di colore una piccola fascia al collo gialla, blu e rossa come la bandiera ecuadoregna. Spiccava questa danza di mani bianche mentre si eseguivano gli inni nazionali.
Poi è una ragazza che si toglie la sua fascia tricolore e la mette al collo di Papa Francesco che, camminando sul tappeto rosso, raggiunge la vettura utilitaria con la quale percorrerà le strade fino alle porte di Quito, prima di salire sulla papamobile, la vettura bianca con la quale il Pontefice si muove nei tratti cittadini. Per questo gesto la ragazza si merita un sorriso dal Papa e un bacio. L’utilizzo di una vettura non di lusso non è più una novità. E non sorprende nemmeno il fatto che Francesco faccia fermare la vettura e apra il finestrino per salutare. Ma questa volta ha voluto anche aprire lo sportello della macchina. D’altra parte la folla lo ha accompagnato lungo tutto il percorso, ed è stata ancora più presente negli otto chilometri che ha percorso con la papamobile. E anche in questo itinerario non sono mancate le soste per un saluto. Una donna è riuscita anche ad avvicinarsi e a percorrere un breve tratto di strada accanto alla vettura. Forse per una foto. O per un selfie, anche per questi siamo abituati. Ma non a quello che sta girando sui social network: è un selfie scattato da una persona che ha dietro di sé il Papa dentro una macchina. Chi sarà mai l’ignoto fotografo?
Fabio Zavattaro