Viagrande / Il successo dell’edizione 2023 della Sagra della Vendemmia

Domenica 24 settembre si è conclusa la 33esima edizione della Sagra della Vendemmia a Viagrande

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Carretto siciliano sagra vendemmia Viagrande
Festa del carretto siciliano ad Aci Sant'Antonio.

Domenica 24 settembre 2023 si è conclusa la 33esima edizione della Sagra della Vendemmia a Viagrande. Come ogni anno, la manifestazione si tiene nell’ultimo fine settimana di settembre. Attira sempre più turisti nel piccolo comune alle pendici dell’Etna per assistere alla rievocazione delle antiche tecniche di produzione del vino e della preparazione della mostarda. La Sagra si svolge nell’arco di tre giornate, durante le quali si celebrano l’uva e i prodotti da essa derivati. Impreziosita da spettacoli musicali a tema folkloristico e dall’apertura del mercatino dell’artigianato. 

Viagrande / Edizione 2023 della Sagra della Vendemmia: il corteo storico  

Lungo Via Garibaldi, l’arteria principale del paese, sfilano i tradizionali carretti siciliani trainati da cavalli bardati a festa con lustrini, piume e nastri variopinti. A loro si accompagna il corteo storico che ricorda gli umili braccianti e, a seguire su sontuose carrozze, gli eleganti proprietari terrieri. Il suono del “friscalettu” riproduce una melodia allegra che coinvolge gli spettatori nell’intonazione dei canti che una volta rallegravano il lavoro della vendemmia.

nobili corteo storico

Viagrande / Edizione 2023 della Sagra della Vendemmia: la pistatina  

Dopo i festeggiamenti per le vie del paese, arriviamo all’antico palmento situato all’interno del parco Aniante che apre le sue porte solo una volta l’anno unicamente per questo evento. Nel palmento i grappoli d’uva vengono raccolti nella vasca più grande, in dialetto “scaccia“, all’interno della quale i “pistaturi “ pigiano gli acini d’uva al ritmo dei canti tradizionali. Con delle pale di ferro la vinaccia viene raccolta al centro della vasca dove si sottopone ad un’ulteriore pressatura con dischi di vimini detti “sceccu”, sui quali i pistaturi saltano contemporaneamente fungendo da peso.  

Ciò che rimane viene messo nel torchio detto “conzu”, strumento le cui dimensioni stupiscono per la sua imponenza. Si compone di un’asse in legno con scanalature a spirale chiamata vite continua alla cui base è collocata la pietra di contrappeso. Quando si gira la vite, la trave orizzontale comincia a scendere fino a poggiare sui distanziatori (solitamente altre travi poste l’una sull’altra) così da spremere ulteriormente le vinacce. Attraverso dei canali in pietra lavica il mosto va a confluire in una vasca sottostante detta “ricivituri”.  Il mosto ottenuto può adesso diventare vino o mostarda. Il loro procedimento si differenzia per modi, ma soprattutto per tempi di preparazione. La tradizionale sagra viagrandese culmina con la preparazione della mostarda nel Parco Aniante così come si faceva in passato. 

pistaturi sagra vendemmia Viagrande

La mostarda  

Arriva poi il momento della bollitura del mosto con la cenere dei sarmenti che proviene dalla combustione dei tralci della vite con l’obbiettivo di ridurre l’asprezza del mosto. Il lungo procedimento di filtraggio del mosto ha luogo nel plesso adiacente al palmento che spesso durante l’anno ospita mostre d’arte.

Il mosto così ripetutamente filtrato bolle in un grande pentolone con l’aggiunta di amido, farina, chiodi di garofano tritati, cannella, scorze d’arancia essiccata, mandorle tostate. Il prodotto finito ha la consistenza di una crema da gustare calda anche sul posto. In passato, la mostarda versata in formine di terracotta veniva successivamente essiccata al sole su graticci di canne detti “musciari” e conservata come dolce per l’inverno. Nella domenica che chiude la manifestazione, i vendemmiatori offrono gratuitamente la mostarda calda ai visitatori. L’alto numero di presenze registrate conferma l’interesse e l’orgoglio della popolazione per le nostre tradizioni più sentite.

Tania Sambataro

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