Le vie dei tesori / Ad Acireale alla scoperta della chiesa di Sant’Antonio di Padova

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Acireale, chiesa S.Antonio di Padova

Continuano le visite alle chiese aperte ad Acireale, durante il festival Le vie dei tesori, gestito ed organizzato dall’associazione Stoà sicula. Questo fine settimana, oltre ai volontari dell’associazione, i ciceroni del liceo classico Gulli e Pennisi, impegnati nell’alternanza scuola lavoro, mi hanno accompagnata all’interno della chiesa di Sant’Antonio di Padova

La chiesetta di Sant’Antonio di Padova, la più antica della città, costruita nel quindicesimo secolo, deve le proprie origini al culto di San Sebastiano. Per scongiurare l’epidemia di peste, in quegli anni, gli abitanti di Acireale si recavano in questa chiesa affinché il santo scacciasse la malattia. E lasciasse anche immune la città dal contagio, cosa che poi avvenne. Per questa ragione, il culto del santo si diffuse sempre più. Al punto da dover costruire una nuova struttura che potesse contenere il crescente numero di fedeli. La costruenda chiesa, l’attuale basilica di San Sebastiano, venne a lui dedicata e le confraternite di Sant’Antonio e di San Sebastiano, attive in città, concordarono sul fatto che la chiesa più piccola venisse dedicata a Sant’Antonio, il cui culto era altrettanto diffuso  in Sicilia.

Acireale, affreschi di Pietro Paolo Vasta nella chiesa di Sant’Antonio di Padova
facciata chiesa S. Antonio di padova

La pianta dell’edificio si innesca su una sola navata, sulle cui pareti sono esposti quadri, tele e affreschi. Tra di essi, nella parte absidale, osserviamo uno degli ultimi affreschi di Pietro Paolo Vasta, nel quale la Madonna, avvolta in un manto azzurro assiste all’incoronazione di San Petronio, rappresentato in un saio francescano.

Quando il pittore si ammalò di apoplessia, suo figlio Alessandro ultimò la parte inferiore. Nella parte centrale, un affresco rappresentante la santissima Trinità ed ai lati le virtù teologali, a sinistra e le virtù cardinali, a destra.
Alla base della calotta absidale, ai lati, due affreschi raffiguranti, uno la vita di Sant’Antonio, l’altro, a destra, l’episodio del miracolo dell’asina.

incoronazione san Petronio
Pietro Paolo Vasta, incoronazione san Petronio

Acireale, anche opere di Michele Vecchio nella chiesa di Sant’Antonio di Padova

Delle tele esposte lungo la navata della chiesa, ci soffermiamo sul lato sinistro su due opere di Michele Vecchio. La prima raffigura San Cristoforo, il santo protettore dei mali improvvisi, che si accinge ad attraversare un fiume con Gesù in groppa, come testimone del proprio nome, ovvero colui che porta Cristo.

La seconda tela a sinistra, sempre di Vecchio, raffigura l’angelo nell’atto di donare le corone del martirio a Santa Cecilia, santa protettrice della musica e dei musicisti e allo sposo Valeriano.
Sul lato destro, invece, due opere di Alessandro Vasta: la Madonna con il bambino e Sant’Antonio ed il dipinto di San Pietro Alcantara. Tutte le tele esposte sono realizzate assecondando i canoni della pittura barocca.
Ricordiamo che la chiesa sarà nuovamente visitabile tra due settimane e sarà possibile accedere anche al campanile, al momento in fase di restauro.

Giulia Bella

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