Si è appena conclusa l’edizione 2024 di Vinitaly. Tremila metri quadrati, 140 cantine, 12 Consorzi di tutela, un’affluenza quotidiana incessante di visitatori, buyer, addetti ai lavori anche nei padiglioni dedicati alle produzioni di bio e olio.
La Sicilia al Vinitaly 2024 non si porta dietro solo grandi numeri, ma un bagaglio di credibilità ormai consolidata sulle sue produzioni d’eccellenza.
Diversi incontri organizzati nella meeting hall della Regione Siciliana, con le “Strade del Vino e dei sapori” di tutta l’Isola. Tavole rotonde fra produttori, degustazioni guidate dal Master of Wine Pietro Russo, anticipazioni di eventi, hanno reso, ancora una volta, protagonista la Sicilia.
Un ricco calendario di eventi ha proiettato la Regione Siciliana in una prospettiva in crescita nel settore turistico, evidenziando che nel 2025 la Sicilia sarà sotto i riflettori in qualità di “Regione europea della gastronomia”.
La Sicilia protagonista a Vinitaly con vini eccellenti
La Sicilia presente da anni nel Padiglione 2 è stata fra le mete più gettonate che da anni si contraddistingue per il vino di qualità. Riuscendo ad esprimere negli incontri fra produttori, consumatori e buyer, ad ogni assaggio, ad ogni bicchiere la propria tradizione, cultura e origine tramandata da intere generazioni che rendono uniche le etichette in gara.
Un vino raccontato da persone che lavorano le vigne, lo imbottigliano, lo vendono e lo sanno raccontare a chi non conosce la nostra terra meravigliosa. Una terra che sa regalare emozioni donando sapori e profumi di una Sicilia ricca di storia e tradizioni da tramandare.
Apprezzato anche l’olio siciliano IGP
In questi giorni al Vinitaly anche l’olio siciliano IGP è stato testimone di un grande primato, per numero di bottiglie certificate e controllate. Il primo in Italia, con un risultato raggiunto in poco tempo grazie all’attenzione dei mercati esteri. E anche alla capacità di esaltare i sapori nell’abbinamento al cibo, rafforzando il ruolo di ambasciatore della tradizione enologica italiana.
Un Vinitaly che resterà indimenticabile per iniziative e incontri, sia tecnici che culturali. In primis, la cultura del rispetto, promossa dalla nuova “Associazione Marisa Leo”. Marisa, uccisa il 6 settembre scorso dall’ ex compagno a Marsala, è ricordata da professionista e donna del vino, attivista contro la violenza di ogni genere. A lei il Vinitaly ha assegnato – alla memoria – il premio intitolato al “papà” della fiera “Angelo Betti”.
All’attenzione anche l’associazione Generazione Next, nata in questa edizione 2024, che unisce tre generazioni di produttori in una continuità ideale con radici nel passato, impegnandosi in una visione futura dell’enologia siciliana.
Nell’occasione si è presentato anche un gruppo di giovani under 40, tutte donne inserite già all’interno delle aziende familiari. Donne che, sull’esempio di Assovini Sicilia, hanno firmato un patto per lavorare in squadra.
Riscoperti i “vitigni reliquia”
Tra gli argomenti trattati al Vinitaly non poteva mancare il tema dei cambiamenti climatici per affrontare al meglio le problematiche dei produttori siciliani che oggi decidono di investire su varietà autoctone e “vitigni reliquia” dandogli nuova vita. Questi vitigni, oggi, rappresentano l’emblema della vasta biodiversità della vite siciliana.
Inzolia Nera, Lucignola, Orisi, Usirioto e Vitrarolo e Recunu sono questi i sei vitigni antichi riscoperti recentemente.
Ed è proprio grazie a questi, e ai vini che vengono prodotti con questi uvaggi, che il vasto mondo enologico siciliano si arricchisce ulteriormente. E alcuni cloni di Nero d’Avola e Grillo, vitigni autoctoni storici, possono fornire indicazione valide per mitigare gli effetti della siccità.
Una quota di mercato è rappresentata dai vini biologici di cui la Sicilia continua a essere leader nazionale con il più grande vigneto biologico d’Europa.
“Il vino siciliano va avanti sulle gambe dei giovani grazie al lavoro visionario che i loro nonni e i loro genitori hanno realizzato, trasformando la terra dei vini sfusi in un brand enologico internazionale. Adesso lasciamo fare ai giovani”. Lo afferma Dario Cartabellotta, dirigente generale del Dipartimento dell’Agricoltura della Regione Siciliana.
L’azienda Tornatore di Castiglione di Sicilia è stata fra le cantine protagoniste del padiglione siciliano, selezionate da Opera Wine definita dalla testata Wine Spectator, la “ bibbia mondiale del vino”. Vince con il vino Etna Rosso Doc Trimarchisa 2018 tra i 131 produttori di eccellenze presenti.
Tra successi, premi, confronti e vittorie, la Sicilia conquista il primato nel mondo.
Giusy Giacone