Il diritto al voto, l’indipendenza economica, il nuovo riconoscimento sociale ufficializzato, la parità professionale effettiva hanno sicuramente ridisegnato lo status femminile conferendole piena dignità civile al pari di quella maschile.
Ciò nonostante, non siamo ancora riusciti ad eliminare la violenza psicologica, fisica e sessuale nei confronti delle donne. Purtroppo, la cronaca continua a riportare notizie drammatiche. Delle ultime ore, è la storia dell’aggressione alla giovane Giulia da parte del suo ex fidanzato. Ed anche il ritrovamento del suo cadavere che ha fatto crollare ogni speranza della famiglia di ritrovarla ancora viva.
Con questa fredda e dura consapevolezza, ha preso il via, venerdì mattina, il convegno organizzato dall’ASP di Catania, in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2023. Il titolo “Violenza di genere. Dinamiche psicologiche sociali e buone prassi”.
Violenza sulle donne: i diversi aspetti del problema e come contrastarli
Molti gli aspetti del problema analizzati così come gli strumenti necessari per prevenirlo e contrastarlo. Nonché un ringraziamento all’operato delle Forze dell’Ordine. E un grazie anche a quello dei medici, quest’ultimi anche a titolo volontario, che con tanto entusiasmo, passione e spirito di servizio, assicurano la pronta disponibilità notturna e festiva per il codice rosso.
L’incontro si è svolto nella sala convegni dell’Hotel Nettuno. Hanno partecipato attori istituzionali e del privato sociale che operano, in diverse regioni del territorio nazionale, nella prevenzione e nel contrasto della violenza di genere. Circa 150 i presenti, tra medici di varie specializzazioni, assistenti sociali ed appartenenti alle Forze dell’Ordine.
I lavori sono stati aperti dal neo Questore di Catania, Giuseppe Bellassai, e dal direttore sanitario dell’Asp di Catania, Antonino Rapisarda. Questi ha portato i saluti del commissario straordinario, Maurizio Lanza.
Una cultura del rispetto e della reciprocità contro la violenza sulle donne
Nell’anno in corso, sino ad ora, sono stati circa 350 gli ammonimenti emessi nella provincia di Catania per violenza di genere. Ma le segnalazioni di atti persecutori e maltrattamenti sono passate dalle 720 dell’anno precedente alle 869 di quest’anno che non si è ancora concluso.
“Questi dati – ha spiegato il Questore Bellassai – descrivono la gravità del fenomeno e l’impegno quotidiano della Polizia di Stato. Ma ci dicono, altresì, quanto sia ancora lunga la strada da fare per realizzare quel salto culturale che si rende necessario. Perché è proprio di questo che si parla. Cioè di un problema culturale che non si può combattere solo a colpi di ammonimenti e di interventi successivi alle violenze già consumate. Resta di primaria necessità intervenire sulla prevenzione e sul cambiamento culturale, lavorando quindi e soprattutto con le nuove generazioni”.
Così come sottolineato anche dalla dott.ssa Marisa Scavo, Procuratore Aggiunto presso la Procura di Catania e Coordinatore del Gruppo contrasto alla violenza. “Se non si promuove, tra le nuove generazioni, una idea di relazione affettiva basata sul rispetto continueremo purtroppo ad avere ulteriori fenomeni di violenza di genere che potrebbero culminare in fatti più gravi”.
La rete e la violenza online
Facendo chiarezza sul fatto che digitale non vuol dire virtuale, e quindi non reale, il Primo Dirigente della Polizia di Stato dott. Marcello La Bella, dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica (COSC) Sicilia Orientale, ha richiamato l’attenzione sulla violenza online. Subdola e sottostimata, la violenza online è in realtà più aggressiva. Essa ha, infatti, risvolti particolarmente gravi soprattutto quando parliamo di atti persecutori, quindi di cyber-stalking, oppure, ancora peggio, di revenge porn.
Nel mondo del web, infatti, non ci sono limiti di spazio e di tempo. La pubblicazione di una foto o di un post recante un’affermazione violenta ed offensiva non verrà mai del tutto cancellata. Piuttosto farà il giro del mondo in pochissimo tempo. Se la rete va così veloce noi dobbiamo imparare ad intervenire altrettanto celermente.
Il Percorso di tutela delle vittime di violenza
Ma forse ancora non tutti sanno che, dal 2012, in tutti i Pronto Soccorso dell’Asp di Catania, è attivo il “Percorso di tutela delle vittime di violenza”. Una procedura volta a tutelare le persone vulnerabili vittime di violenza, con particolare riferimento a quella di natura sessuale, ai maltrattamenti o agli atti persecutori (stalking). Ciò grazie all’istituzione di gruppi multidisciplinari, attivi 24 ore su 24, finalizzati a garantire la presa in carico della vittima e a fornire assistenza sanitaria, sociale, psicologica e giudiziaria.
In sede di Pronto Soccorso, infatti, detta procedura prevede l’attivazione tempestiva di procedimenti mirati e specifici. Sia per la gestione dei casi di violenza che per la definizione di interventi individualizzati ed integrati nel trattamento delle conseguenze fisiche, psicologiche e sociali degli atti di violenza subiti. Il tutto attraverso l’attivazione della rete di continuità assistenziale Ospedale-Territorio.
I relatori
A presentare tale percorso: Daniela Castronovo (direttore UOC Coordinamento Staff e coordinatore azione progettuale violenza di genere), Daniela Bordonaro (direttore UOC Servizio di Psicologia), Loredana Sucato (dirigente responsabile UOC Servizio sociale professionale), Sonia Mazzeppi (dirigente psicologo, membro Tavolo tecnico aziendale e referente psicologi Codice rosso), Rosanna Magro (assistente sociale specialista, membro Tavolo tecnico aziendale e referente assistenti sociali Codice rosso).
Il confronto con realtà regionali all’avanguardia nel contrasto alla violenza di genere ha reso possibile lo scambio di buone prassi nonchè l’opportunità di creare nuove sinergie. Hanno dato il loro contributo, infatti, Vittoria Doretti (direttore UOC Promozione ed Etica della Salute Aziendale-USL Toscana, e responsabile Rete regionale Codice Rosa-Regione Toscana), Valentina Cosmi (psicologa e psicoterapeuta, segretaria scientifica CNR, socia fondatrice SISP e membro associato EFPP), Giuseppa Ferraro (assistente sociale specialista, esperta attivazione rete di contrasto alla violenza di genere, docente di Principi e fondamenti dei Servizi Sociali presso l’Università di Macerata), Francesca Innocenti (assistente sociale specialista, presidente Centro Donna Lilith di Latina).
Cristiana Zingarino