Vocazioni / Scrivere guardando il Cielo per servire Verità, Bontà e Bellezza

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gabbiano 

Scrivere è una vocazione!

Naturalmente qui ci si riferisce a quello scritto frutto di esperienze o di riflessioni personali che si vogliono donare ad altre persone o frutto anche di semplici informazioni apprese che a proprio avviso, la loro diffusione, diventa utile.

Scrittori, giornalisti sono autenticamente tali se vivono la loro professione come chi è vocato a far risuonare la propria voce nei frastuoni cittadini, spesso avvolti da strati orribili di indifferenza ed egoismo. Una voce che sia portatrice di verità, di bontà e di quella bellezza che sgorgano solo, come ha detto papa Francesco ai dirigenti e a tutto il personale Rai il 18 gennaio scorso, da quelle

“ coscienze rette, non superficiali, sempre rispettose delle persone”. Chi è chiamato a scrivere deve tener presente tal verità e assumere un certo stile di vita che gli permetta di non dissiparsi in certe vanità e fugacità che gli farebbero perdere tale retta coscienza. Lo stile di vita di chi è chiamato a questa missione, infatti, dovrebbe formarsi dentro un cammino personale di maturità umana e spirituale insieme che, armoniosamente vissute, danno origine a quella “qualità etica dell’informazione che non soltanto informa ma anche forma l’uomo” a cui si riferiva Papa Francesco, sempre nell’incontro del 18 gennaio in occasione del sessantennio della Rai.

Ma come si è spesso così lontani da questo stile…

Si è lontani da questo stile ogni volta che appaiono sugli schermi o sulla carta stampata le mezze verità o le ambiguità che si fanno passare per verità… Si è lontani da questo stile quando si fa del dolore una notizia interessante che incuriosisce i molti… Si è lontani da questo stile ogni volta che si promuove la divulgazione del non bene e del non bello sotto forma di mistero che incuriosisce…

Chi scrive, nel proprio ruolo e nella propria responsabilità, è chiamato a vigilare sulla propria vita umana e spirituale, per tenere alto il livello etico della comunicazione, per evitare, come ha affermato papa Francesco, “ tutte quelle cose che fanno male: la disinformazione, la diffamazione, la calunnia”.  Un’altra prospettiva, questa, magari urtante per chi ama lo scandalo, il pettegolezzo e la volgarità… Ma è la prospettiva autentica di chi ama…e chi scrive, dovrebbe essere una persona che ama…una persona dal cuore sensibile ed attento agli avvenimenti…e ai sentimenti…una persona capace di fotografare con gli occhi piuttosto che con le macchine, la bellezza che lo circonda e diffonderla attorno a sé…

Una domanda potrebbe sorgere: “ Ma chi è chiamato a scrivere deve annunciare soltanto la bontà e la bellezza?…E tutto il dolore che esiste…si deve far finta che non ci sia?” Assolutamente no, di certo. Quando si afferma quello che è il giusto stile che dovrebbe animare chi scrive, non si vuole dire che il dolore e lo scandalo del male non debba essere oggetto dell’informazione, si vuole semplicemente dire che questi non debbono diventare notizia fine a sé stessa, o peggio ancora, mezzo di attrazione.

Il cielo dell’informazione non è un cielo sempre nitido… spesso è coperto di nuvole… dove si vedono volare colombe bianche…spesso attaccate dai corvi…ma in questo cielo deve sempre risplendere il sole della Verità, della Bontà e della Bellezza.

Non capiti mai a nessun uomo, ma soprattutto a coloro che sono chiamati a scrivere della realtà, di non avere il tempo di alzare lo sguardo e guardare questo cielo…

 

                                                                                                            Letizia Franzone

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