Da qualche ora è stato interamente spento, dopo una lunga notte di interventi, l’incendio che a partire dalla tarda serata di ieri si è sviluppato in contrada Sparavita nel comune di Zafferana Etnea, all’interno del Parco dell’Etna. Ad annunciarlo a La Voce dell’Jonio è il commissario del Corpo forestale di Zafferana Etnea Pietro Calanna, da noi raggiunto mentre si trovava sul posto per coordinare le operazioni: “Nella notte la presenza del vento ha continuato ad alimentare piccoli focolari. Solo questa mattina è stato possibile mettere in sicurezza l’area grazie all’ausilio delle forze del corpo forestale e della protezione civile. Purtroppo abbiamo perso circa 15 ettari di bosco, tra roverelle, lecci e castagni”. Sulle cause non sembrano esserci dubbi: “Si tratta di dolo. Tutto lascia pensare che quella zona sia stata appositamente colpita”. Già nel tardo pomeriggio di ieri le operazioni hanno faticato non poco nell’affrontare l’emergenza e la presenza di due elicotteri, intervenuti però troppo tardi, non hanno facilitato le azioni di spegnimento del vasto fuoco. Il commissario Calanna ha poi smentito che il fuoco abbia lambito alcune abitazioni civili: “Sul posto si sono recate alcune squadre dei Vigili del fuoco, pronti in caso di necessità. Ma nessuna casa è stata toccata dalle fiamme”.
Sui social si sono registrare reazioni durissime contro i presunti autori del gesto. C’è stato chi si è spaventato che la propria abitazione venisse inghiottita dalle fiamme pensando alle tragiche conseguenze dell’incendio di qualche mese fa che ha interessato le Madonie, chi invece si è angosciato per il canile gestito dall’Enpa sito proprio in contrada Sparavita. Per fortuna, hanno fatto sapere fonti vicine all’Enpa, le fiamme hanno solo costeggiato la struttura. Spento il fuoco rimane accesa la rabbia per quanto accaduto. Sulle cause c’è ancora da fare chiarezza, come ha affermato il commissario Calanna, ma siamo di fronte ancora una volta a un atto ingiustificabile dettato da arretratezza intellettuale e interessi personali. Papa Francesco nella sua “Laudato sì’” non usa mezzi termini: “Il costo dei danni provocati dall’incuria egoistica è di gran lunga più elevato del beneficio economico che si può ottenere”(36). Intanto, 15 ettari sono andati in fumo e la collettività non ne ha tratto alcun beneficio. Anzi.
Domenico Strano