Sono trascorsi 260 anni da quando la chiesa S. Maria della Provvidenza di Zafferana Etnea ebbe il primo riconoscimento ufficiale a parrocchia. Infatti, il piccolo borgo di Zafferana, agli inizi del Settecento dipendeva dal punto di vista e religioso e amministrativo da Trecastagni e Viagrande. Successivamente gli abitanti del quartiere “ Zafarana “ decisero di costruire una propria chiesa per poter celebrare le funzioni religiose, con una certa facilità e solennità. Nel 1736 il tempio fu ultimato in quasi tutte le sue parti principali, e si decise di dedicarlo alla Madonna della Provvidenza, come ringraziamento a Dio per avere concesso agli abitanti i mezzi per vivere e per costruire la chiesa. Intanto l’organizzazione religiosa si perfezionava sempre di più e cresceva il desiderio che la chiesa fosse eretta a sede parrocchiale in modo che si potessero svolgere le funzioni con la celebrazione di tutti i sacramenti, senza dover dipendere dall’arcipretura di Trecastagni. Gli anni compresi fra il 1750 e il 1753 furono di intenso lavoro e coronati da un successo ampio. Infatti i rettori della chiesa inviarono al vescovo di Catania, mons. Pietro Galletti, delle suppliche con la motivazione che erano aumentati il numero degli abitanti del borgo e che il tempio era stato costruito con i sacrifici dei fedeli ed era necessario un luogo dove conservare abitualmente il SS. Sacramento, e assegnare un cappellano stabile. L’anno 1753 fu risolutivo, perché i rettori tornarono a fare nuove istanze al vescovo specificando che fosse inconcepibile per i fedeli il fatto che per sentir messa dovevano recarsi nei paesi vicini. Il vescovo, sensibile alle argomentazioni delle varie suppliche, inviò il sacerdote don Sebastiano Gulli e Paola. Questi arrivò nel borgo della “Zafarana”, fu a contatto con la realtà ecclesiale e fece una relazione positiva alla richiesta dei rettori di quella Chiesa. Cosicché il 29 maggio 1753, mons. Galletti, dopo aver letto e analizzato il rapporto del sacerdote Gulli e Paola, emise l’atto ufficiale di erezione a “chiesa parrocchiale”. Nel decreto erano contenuti i confini della parrocchia, e la nomina del sacerdote nella persona di don Antonino Motta. Nel suddetto documento furono fissati i toponimi degli attuali quartieri di Zafferana Etnea: Zafferana, Airone, Rocca d’Ape, San Giacomo, Sarro.
Giuseppe Russo